Armani, un nome una certezza, la maison è da sempre il simbolo dell’eleganza e anche quest’anno Re Giorgio ha chiuso la settimana della moda uomo milanese con una sfilata degna della sua fama. Linee semplici, pantaloni ampi e giacche in jacquard che sembrano magliette, la leggerezza della sua collezione si contrappone alle mode sempre più eccentriche di questi ultimi anni.

Giorgio Armani non tace e tagliente come una lama arriva il suo verdetto: “smettetela di pensare che la provocazione diventerà stile”.
Chi lo conosce sa che lo stilista osserva e dice sempre ciò che pensa sullo stile e sulla moda, soprattutto si sofferma su quella di oggi che è fatta di passerelle provocatorie, tanto bizzarre quanto effimere. “Servono solo a far ridere la gente che oggi ha già troppe difficoltà per fare acquisti – dice Armani alla fine della sua collezione per la primavera/estate 2017la colpa è di alcuni stilisti ma anche di certa stampa che li enfatizza. Non vai al lavoro e non fai una riunione di lavoro col giubbotto imbottito da scalatore. Per favore, non rendiamo ridicoli gli uomini! Ci vuole coscienza a fare le collezioni che poi costano tantissimo”.
Al centro delle sue critiche , senza troppi segreti, c’è Alessandro Michele, il direttore creativo di Gucci, che ha riscontrato un grande successo in tutte le sue ultime linee di abbigliamento. Re Giorgio mantiene sempre il suo charme e non si scompone, ogni commento non è mai esplicito, anche questa volta con le sue parole regala una lezione di stile di cui fare tesoro. Non bisogna sempre seguire le ultime mode solo perché sono di tendenza, ma bisogna rimanere fedeli al proprio stile per non sembrare ridicoli.

In prima fila a sostenere il défilé della nuova collezione uomo ci sono i vecchi amici, nonché celebrità, come Kevin Specey, attore di House of Cards, Ricky Martin, Paolo Genovese, Valerio Mastrandrea e Luca Marinelli.