Il mondo della moda non è perfetto. Oltre a modelle veramente magre che quasi sfiorano l’anoressia, si cela dietro l’insoddisfazione di non piacere e di non piacersi che provoca a chiunque lavori all’interno di questo mondo- non solo modelle ma anche stilisti, giornalisti, stylist etc- la perenne ricerca della perfetta forma fisica.
Lo sa bene anche il grande kaiser della moda Karl Lagerfeld che, non sentendosi assolutamente a proprio agio con il suo corpo e con i suoi 100 kg, si è sottoposto ad una “miracolosa” dieta, realizzata dal Dr.Jean-Claude Houdret, che gli ha fatto perdere ben 42 kg in tredici mesi.

Quando era ancora obeso, Lagerfeld evitava qualsiasi specchio affinché non vedesse riflessa la sua immagine, che egli trovava ripugnante. Poi il desiderio di indossare un abito firmato Hedi Slimane gli diede l’input per migliorare il suo corpo: «ho improvvisamente cercato di vestirmi diversamente, per vestire abiti disegnati da Hedi Slimane. Ma queste mode sono indossate da ragazzi veramente molto magri e non per uomini della mia età. Questo fatto mi richiese di perdere 40 kg. Ci misi esattamente tredici mesi!»

La sua ossessione per la perfetta forma fisica ha portato più volte lo stilista tedesco a scagliarsi contro le cosiddette donne “curvy”. Le sue discriminazioni verso le donne in carne non si sono fermate solo alle dichiarazioni rilasciate sul suo libro, dove Karl Lagerfeld ha espressamente ammesso che “nessuno vorrebbe vedere sfilare in passerella una donna con le curve”, ma hanno toccato nello specifico personaggi dello star system come Adele. A causa delle sue rotondità, la cantante britannica ha ricevuto sprezzanti critiche da parte dello stilista che l’ha definita “una bravissima cantante ma troppo grassa”. Immediata è stata la risposta -infuriata- dei fan di Adele che ha costretto Lagerfeld a scomporsi dalla sua posizione di amante del magro e a scusarsi pubblicamente per le parole dette. Nonostante ciò, nel suo messaggio di scuse non ha mancato di suggerire alla cantante, seppur indirettamente, di migliorare il proprio aspetto in quanto i media sanno essere davvero crudeli.

E lo dice proprio lui che ha dovuto convivere per anni e anni con un corpo che non sentiva suo, con un “mostro” che racchiudeva al suo interno il vero Karl. Ma il problema è sempre quello: è la società che deve cambiare l’idea che il magro equivalga al bello mentre il grasso al brutto e all’orribile. Certi cambiamenti, oltre che dalle singole persone, possono avvenire solo se i grandi della moda, che si presentano come modelli da seguire e da idolatrare, iniziano a mostrarsi favorevoli ai nuovi canoni di femminilità e di bellezza esteriore, rivalutando così la figura della donna con le curve. Proprio Karl Lagerfeld che ha vissuto sulla sua pelle l’esperienza di chi viene etichettato come grasso e discriminato per il proprio corpo dovrebbe mobilitarsi all’interno del selettivo fashion system- che induce milioni di ragazze alla ricerca della perfetta forma fisica facendole spesso cadere nel tunnel dell’anoressia- per cambiare l’idea di perfezione. Ma evidentemente dal passato non sempre si impara qualcosa.

Viviana Guglielmino