A Festival concluso le pagelle in fatto di look non si fanno attendere e tra sufficienze scarse, bocciature o abiti promossi con 10 e lode, gli stilisti ricevono i propri voti sul libretto. Questa 66esima edizione della kermesse canora ha visto alternarsi sul palco dell’Ariston numerosi abiti, la maggior parte dei quali sono creazioni delle nuove promesse del Made in Italy. Così, per una volta, le grandi griffe vengono battute dai giovani stilisti, che portano a Sanremo una ventata d’aria fresca. Vestire i protagonisti di Sanremo è sicuramente un buon biglietto da visita, ma il rischio c’è ed è dietro l’angolo.

Lo sa bene Francesco Paolo Salerno, stilista del primo abito sfoggiato dalla cantante Deborah Iurato durante la prima serata del Festival. Un look che ha suscitato le critiche negative del pubblico, portando lo stesso designer a dissociarsi dalla scelta di stile dell’artista. L’abito color prugna, accompagnato da alcuni finti tatuaggi sulle spalle non è piaciuto a nessuno addosso a Deborah, che nelle serate successive ha deciso di puntare su look classici, a tratti anonimi, sicura così di non alzare più il polverone della partenza. Salerno è uno stilista foggiano, che nella scorsa edizione del Festival di Sanremo aveva disegnato gli abiti sfoggiati sul palco da Anna Tatangelo, che ha contribuito così alla sua fama.

Tutt’altra storia per Biancamaria Gervasio, colei che ha dato vita agli abiti sfoggiati da Noemi durante tutta la durata del Festival. Stilista vincente non si cambia e non poteva che essere così. Le creazioni della stilista molfettese sembrano infatti cucite addosso alla cantante, mettendo in evidenza in maniera strategica i punti clou della sua silhouette curvy. Non a caso i look di Noemi non hanno fatto una piega durante tutta la kermesse, suscitando l’attenzione di tutti.

Mentre Madalina Ghenea ha sfoggiato sul palco dell’Ariston ben 15 abiti firmati dai grandi nomi della moda internazionale come Vionnet, Alberta Ferretti, Zuhair Murad e la sua connazionale Cristina Savulescu, Virginia Raffaele ha puntato invece su un designer che rappresenta una delle grandi promesse del nuovo Made in Italy. Marco de Vincenzo è lo stilista che ha realizzato i tre abiti sfoggiati dall’attrice durante la finale di Sanremo.

Au jour le jour è invece il brand che ha realizzato tutti gli outfit sfoggiati da Francesca Michielin. Una sintonia perfetta tra lo stile sbarazzino del brand e la giovane età della cantante. Au jour le jour è infatti un progetto dietro il quale si nascondono Mirko Fontana e Diego Marquez, trentaquattrenne ascolano con laurea in economia alla Luiss il primo, forlivese l’altro con laurea presa in ingegneria edile a Bologna.

La camaleontica Patty Pravo ha puntato invece su Gianluca Saitto, giovane stilista e couturier talento della moda milanese che aveva già vestito la cantante in precedenza. Mario Ceglia, in arte Mario Dice, ha realizzato invece gli abiti di Annalisa, ma anche quello di Virginia Raffaele nei panni di Belen e quelli dei Pooh. Lo stilista sta riscontrando un grande successo: lo scorso autunno i suoi modelli sono stati protagonisti della famosa Fashion Week di Milano e hanno poi sfilato anche sulle prestigiose passerelle parigine.