Nel corso della storia della moda ogni stilista ha creato e lanciato in passerella delle collezioni a propria immagine e somiglianza, prestando massima attenzione alla scelta del colore, elemento fondamentale capace di rappresentarlo e renderlo immortale nelle generazioni future.

Blu Lanvin

Jeanne Lanvin fu la prima ad avere un colore con il proprio nome, il blu Lanvin. Si tratta di una tonalità chiara del blu cobalto nata grazie al suo amore per l’arte. La raffinata Madame Lanvin creò questo colore ispirandosi al cielo azzurro dipinto negli affreschi del Beato Angelico e in più volle rendere omaggio al ritrattista Velasquez, dando vita al verde Velasquez.

Rosa Schiaparelli

La romana Elsa Schiaparelli con le sue creazioni in tinta rosa ha rivoluzionato Parigi. Lei e Coco Chanel inventarono il prêt-à-porter e la moda moderna e provocatoria, fatta di sfilate e flash accecanti. Famosissima è la boccetta di profumo, modellata da Léonor Fini e ispirata alle curve di Mae West; questa era contenuta in una scatola dal color fucsia luminoso, esplosivo ed esotico, il rosa schoking.

Verde Carven

Nel 1945 madame Carmen de Tomasso, nota come Carven, fece del verde il feticcio della sua maison.
Autodidatta e sicura di se, creò la collezione su se stessa, perfetta per donne di bassa statura; abiti leggeri e senza pretese. Iniziò a vestire giovani stelle francesi come Martine Carol, Daniele Delorme, Leslie Caron, Sophie Daumier, facendo loro indossare abiti senza false imbottiture, ma con piccoli aggiusti alle pinces per mettere il seno in evidenza e renderle sensuali. Il verde brillante fuso con il bianco rese il suo brand immortale e non solo riguardo gli abiti, ma anche scatole di profumi e tessuti.

Nero e bianco Pucci

Altro stilista italiano famoso per la sua creatività è Emilio Pucci. Questi creò negli anni’50 la prima collezione estiva in bianco e nero. Costumi, prendisole, camicie e pantaloni dalle forme morbide e inedite, ma a poco a poco inizò a sentirsi vuoto e decise di dover dare un tocco di colore alle sue prossime collezioni. Per la prossima stagione inserì la tonalità del blu Capri, ispirato ai colori della romantica Grotta Azzurra e il rosa Emilio, dedicato alle buganvillee che abbracciavano ogni singolo angolo della grotta.

Rosso Valentino

La leggenda narra che lo stilista Valentino Garavani sia stato abbagliato in giovane età dal rosso mentre era al teatro dell’opera di Barcellona. Il ricordo di quei personaggi, maestosi e rigorosi, che vaneggiavano sul palco vestiti di color vermiglio, gli fece capire i valori intrinsechi di quel tanto intenso colore. E da quel giorno fino ad oggi non ha mai abbandonato la voglia di proporre nelle sue collezioni almeno un abito in quella palette, sia nel prêt-à-porter che nell’alta moda.

Bianco Biagiotti

Nel 1972 la signora del cachemire, Laura Biagiotti, fece sfilare a Palazzo Pitti una collezione di pochi capi bianchi molto versatili, da abbinare con diversi accessori. Questo si che fù un evento memorabile, in quanto dimostrò che il bianco pur essendo un colore semplice e raffinato, può essere davvero chic e indossabile ad ogni ora del giorno. Scesero in passerella abiti moderni dal colore bianco dei marmi di Roma, simbolo di assoluto self control e signorilità, propri di Laura Biagiotti e sua figlia Lavinia.

Arancio Hermès

L’arancio è il punto di forza della maison Hermes, simbolo di vitalità e ottimismo. Caratteristiche sono le borse Birkin, dall’attrice Jane Birkin e i foulard, delicati e molto chic. Il marchio predilige l’arancione perchè vuole trasmettere ai suoi acquirenti un senso di armonia e di forza.

Giallo Versace

Donatella Versace è una donna dinamica e molto intraprendente; ogni stagione reinventa un capo, trasformandolo in un altro aggiungendo dettagli straordinari. Il colore che più rappresenta la maison Versace è il giallo, non perchè gli altri siano meno importanti, ma perchè è il colore che più rappresenta la sua creatività.

Magia di colori per Elie Saab

Lo stilista libanese Elie Saab è un volto importantissimo nel mondo della moda, noto grazie alle sue creazioni aggraziate e dalle stampe che superano i confini dell’immaginazione. Egli in molte sue collezioni si è ispirato alla bellezza della natura: fiori variopinti, brezze marine, sirene e non solo. I colori pastello dominano le sue sfilate, con meravigliose palette che vanno dalle sfumature del corallo al blu notte, dallo champagne alle fantasie floreali. In ogni sua sfilata le modelle sbocciano come rose, incantando lo sguardo di ogni singolo presente.

Animalier per Roberto Cavalli

Lo stilista dallo stile selvaggio e seduttivo che ha fatto dell’animal print una vera carta di identità è il grande Roberto Cavalli. Le sue stampe sono indimenticabili: la stampa ghepardo che lanciò negli anni’70, quella zebrata, a farfalla, le fantasie leopardate, di coccodrillo e pitonate. Cavalli ha sempre voluto sottolineare l’importanza dell’animalier, una stampa che meglio rappresenta la femminilità predatrice e sensuale. Tanti altri volti importanti come Alaïa, Dior, Galliano, Gaultier, McQueen, Mugler e Versace hanno utilizzato questa magnifica fantasia.

Nero Yves Saint Laurent

Il tailleur total black, classico capo maschile, subì il fascino dell’androginia e intorno agli anni 40 divenne il capo provocatorio più adorato dalle dive del cinema. Come non ricordare la bellissima Marlene Dietrich, lei fu la prima a indossare giacca e pantalone in pubblico, osando uno stile sensuale e austero. Il grande stilista Yves Saint Laurent nel 1966 lanciò lo smoking nero da donna e da lì questo capo ha un posto d’onore nel fashion system.

Ogni stilista al giorno d’oggi ha rivoluzionato la sua linea, cercando di adattarsi al meglio alle richieste dettate dalla società; resta il fatto però che nessuno mai abbandonerà il proprio colore che l’ha reso ciò che è oggi.