Orfani dell’ex direttore artistico Frida Giannini che ha annunciato le sue dimissioni lo scorso dicembre e ha salutato il brand in anticipo la scorsa settimana, Gucci ha sbancato le passerelle della Milano Moda Uomo con una collezione davvero incredibile.

La sfilata più bella presentata finora alla settimana della moda milanese dedicata al menswear è quella firmata dalla doppia G. Organizzata in soli 7 giorni da tutto il team creativo privato della loro guida artistica, sorprende piacevolmente. Contro tutti i pregiudizi, la maison fiorentina di proprietà del gruppo francese Kering inscena uno show davvero incredibile.

Protagonisti della passerella, i fiocchi delle camicie di seta e i cappotti con colli e polsini in pelliccia. Gucci si riconferma un brand statuario dallo stile incontrastato, anche in un momento così difficile per l’azienda.

La silhouette proposta vede sempre di più l’avvicinamento dell’abbigliamento maschile a quello femminile, senza cadere però nell’unisex. Un look che mantiene la sua virilità anche in un’era dove le distanze tra uomo e donna si accorciano sempre di più sfociando nella parità dei sessi.

Il messaggio è chiaro: è ormai tramontata l’epoca della società patriarcale. La donna è libera e l’uomo, ammirato dalla sua immagine, non fa altro che cercare di imitarla. La maison italiana lo sa bene e trasforma questa tendenza in outfit del tutto originali, preferendo il nuovo al già noto. Del resto è proprio questo che richiede il settore della moda agli stilisti per non cadere alla deriva: ci vuole qualcosa di assolutamente innovativo per distinguersi e mantenere attuale il proprio marchio.

A concludere lo show ci hanno pensato tutti e 13 gli stilisti con Alessandro Michele, assistente fidato dell’ex creatrice Frida Giannini. Ed è proprio a loro che vanno gli applausi del pubblico. Senza il loro prezioso aiuto, la collezione uomo fall/winter 2015/16 non avrebbe mai preso forma e la maison non si sarebbe mai confermata come l’indiscutibile cardine della moda tricolore.