In mostra i gioielli Raspini

Verrà inaugurata il 12 maggio a Roma la mostra di tre giorni dedicata ai capolavori di gioielleria del famoso Giovanni Raspini.

fonte: instagram/ giovanniraspini_orbetello

Il Signor Raspini nasce nell’aretino e la sua passione per i gioielli lo accompagna sin dalla tenera età. Negli anni ’70 apre la sua maison di gioielli che ad oggi conta 3 store all’estero tra Londra, Montecarlo e Mosca e ben 13 store solo in italia. Diventa cosi un’imprenditore di successo e un artista riconosciuto a livello internazionale per la sua creatività e originalità.

Prima di approdare nella capitale, nel suggestivo scenario di Palazzo Colonna, la mostra si è vista protagonista a Milano nell’inconico Palazzo Visconti.

L’esposizione che ha il nome di “Il giro del mondo in 80 gioielli” è un nuovo capitoto nel suo storico di grandi mostre di gioielleria.Giovanni Raspini ha infatti ideato numerose mostre precedenti sempre riguardanti il mondo della gioielleria, che hanno riscontrato un altissimo gradimento. Ricordiamo Wild (206), Vanitas Mundi (2017), Nautilus (2019) e infine nel 2020 “Gioielli da una Wunderkammer.

Anche questa edizione  si contraddistingue per la continuità con i progetti creativi del passato, che riportano in auge in chiave contemporanea il mondo del gioiello per mostrarlo in tutta la sua bellezza, complessità e varietà.

In effetti la mostra è davvero uno scorcio di diverse località mondiali, è un vero e proprio viaggio che ci porta alla ricerca del bello e del particolare di ogni gioiello caratterizzato dalla sua terra natia. In questo specifico caso, nel nostro viaggio ci accompagna colui che ha creato e coltivato il progetto, il Signor Raspini, in veste di nomade odierno. Questo nomade ha il compito di connettere l’ immensa creatività artistica delle sue creazioni orafe con l’identità locale autentica di ogni posto del mondo citato nella mostra.

Viaggiando fisicamente e mentalmente Raspini ha potuto apprezzare la diversità artistica di molti luoghi nel mondo riproponendola e reinterpretandola tramite le sue creazioni. Gli ottanta gioielli in mostra sono manufatti unici, ispirati dalle culture e i luoghi naturali e urbani dei cinque continenti Europa, Asia, Americhe e Oceania. La collezione è composta da trenta ensemble, articolate in bracciali, collane,orecchini e anelli.

Troneggia su tutti i gioielli presentati una grande mongolfiera- gioiello, simbolo iconico della mostra e realizzata in bronzo dal gioielliere toscano affiancato dagli scultori Lucio Minigrilli ed Erika Corsi. E’ cosi che il nomade ha anche il suo mezzo per attraversare i continenti e portarci dei souvenir concettuali di inestimabile fattura.

L’ artista dichiara “Il tema del viaggio ci ha dato un’enorme ricchezza di spunti creativi: utilizzando oro e argento,

fonte: instagram/ giovanniraspini_orbetello

nuove pietre e finiture, per evocare un panorama o una semplice atmosfera”. In otto mesi ha realizzato gli ottanta gioielli, che inizialmente erano sessanta. Quando i suoi artigiani in atelier gli hanno comunicato il numero di modelli lui si è imposto per aumentarne il numero e ha dichiarato di aver detto “devono essere ottanta, proprio come nel viaggio di Verne!”.

La sua passione per i viaggi è iniziata subito dopo la laurea in architettura, trasferitosi in Arabia Saudita per lavorare in un cantiere sperduto del deserto. Propio qui è cominciato il suo vero viaggio concettuale, riuscendo ad acquistare dai berberi due placchette d’oro scoprendo poco dopo che si trattava niente di meno di due zecchini veneziani, in circolazione da almeno duecento anni!

Seguire con il pensiero il percorso tra le culture del mondo che questo artista ha compiuto e che riesce perfettamente a atrasmettera attraverso i suoi gioielli, ci fa venire voglia di prendere il primo aereo e partire.

La mostra è gratuita e sarà aperta fino al 15 maggio ed è visitabile dalle 9 alle 20 a Palazzo Colonna a Roma.

 

fonte: instagram/ giovanniraspini

Serena Rossa

Sono nata alla fine degli anni '70 da mamma sarta e padre impiegato statale. Mi ha sempre appassionato la dedizione, la pazienza e la cura con cui nasceva un modello e veniva realizzato un'abito. Negli anni '80 andava di moda l'abbigliamento pret a porter, cioè quei capi in taglie standard, pronti per essere indossati che potevano essere realizzati facilmente a casa. Bastava una macchina da cucire, qualche cenno su taglio cucito e i cartamodelli Burda o simili. Cosi ho iniziato a cucire, per diletto, per passione e, perchè no, anche per divertimento. Quando per necessità ho dovuto scegliere un lavoro, legato all'informatica e all'archiviazione, ho comunque mantenuto viva la mia passione per la moda. E fu fortuito nel 2016 il mio incontro con blogdimoda. Qui posso scrivere di eventi, sfilate, recensioni su prodotti e consigli sullo stile. Ma posso dare anche il mio contributo e mantenere viva la mia vera passione: la moda!

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