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Jamie, la prima modella con sindrome di Down alla NYFW (FOTO)

La New York Fashion Week lascia spazio anche quest’anno a una battaglia che va avanti da molto tempo. Quella contro i pregiudizi, di qualsiasi tipo e natura e contro gli standard estetici imposti dal mondo della moda e dalla società stessa. A portare avanti questa battaglia la stilista Carrie Hammer, che mentre lo scorso anno aveva fatto sfilare modelle disabili, questa volta porta in passerella una modella con la sindrome di Down. Si tratta di Jamie Brewer, conosciuta anche per il suo ruolo in American Horror Story, scelta dalla designer non solo per il suo impegno a favore della comunità delle persone con sindrome di Down, ma anche per il suo carattere forte e deciso. Jamie è inoltre portavoce per l’ARC Governmental Affairs Committee for Texas che difende i diritti dei disabili e ha promosso persino una campagna per cancellare il termine “ritardato” nella legislazione dello stato.

La sfilata è stata un vero successo e Jamie è finita immediatamente sulle pagine dei giornali di moda di tutto il mondo, come prima modella con sindrome di Down ad aver sfilato alla settimana della moda di New York.

“Abbiamo fatto sfilare donne che non sono semplici modelle ma che siano un punto di riferimento per il mondo femminile” ha spiegato la stilista, “il fatto che una donna con la sindrome di down sia vista come una donna attraente è un enorme passo avanti per la nostra società dell’immagine“. Dal canto suo, Jamie si è sentita davvero onorata ed entusiasta di essere diventata un simbolo nella battaglia contro i pregiudizi sociali e ha dichiarato: Ragazze, se posso farlo io, tutte possiamo. E un vero onore per me essere da esempio.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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