Gli smeraldi più famosi della storia

Ricevere in regalo un gioiello è, parliamoci chiaro, qualcosa di fantastico. Entrare nel vivo di questo mondo vuol dire aprire parentesi cariche di significato a seconda della pietra in primo piano. Nel caso di un anello con smeraldo, per esempio, si ha a che fare con una pietra preziosa dedicata alla dea Venere, una meraviglia che comunica amore, sensualità e rinascita della natura in primavera.

Lo smeraldo è una delle pietre più affascinanti in assoluto. Per rendersene conto, basta citare i gioielli storici che lo hanno visto protagonista (p.e. il girocollo di smeraldi donato dalla Regina Elisabetta alla Principessa Diana in occasione delle sue nozze con Carlo). Nel momento in cui lo si chiama in causa, è naturale chiedersi quali siano i più famosi – e costosi – della storia. Scopriamolo nelle prossime righe!

Smeraldo di Bahia

Lo smeraldo di Bahia ha un peso che, a ragione, si può definire da record. Si aggira infatti attorno ai 341 kg. Quando lo si chiama in causa, si inquadra una pietra che è stata estratta da una miniera della località brasiliana di cui porta il nome. La sua storia è a dir poco travagliata. Questo smeraldo, valutato ormai diversi anni fa 400 milioni di dollari, è infatti sfuggito alla devastazione dell’uragano Katrina nel 2005. Ai tempi, infatti, era conservato in un magazzino di New Orleans.

Nel 2008, è stata invece trafugata da un deposito in California. Sette anni dopo, ossia nel 2015, un giudice del tribunale distrettuale degli USA ha emesso un ordine restrittivo con lo scopo di proteggere questa meraviglia della natura. Attualmente sono aperte diverse controversie in merito alla sua legittima proprietà.

Smeraldo di Stotesbury

Parliamo ora di un altro smeraldo straordinario. Numeri alla mano, è decisamente meno pesante rispetto a quello descritto nel punto precedente, ma comunque molto prezioso. Di cosa stiamo parlando? Del cosiddetto smeraldo di Stotesbury. Caratterizzato da un peso di 34 carati, prima di essere venduto per la ragguardevole cifra di un milione di dollari nel corso di un’asta organizzata da Sotheby’s nel 2017 apparteneva ai tre collezionisti americani Evelyn Walsh McLean, May Bonfils Stanton ed Eva Stotesbury.

Per dare qualche informazione in merito alla storia della gemma, ricordiamo che la sua realizzazione risale al 1908 per opera di Pierre Cartier, ai tempi incaricato di realizzare una collana per l’ereditiera Evalyn Walsh McLean.

Chalk Emerald

Eccoci a parlare di un’altra chicca speciale per chi ama il mondo dell’alta gioielleria. Il Chalk Emerald è uno smeraldo colombiano dal peso superiora ai 37 carati (siamo attorno ai 7 grammi).

Considerato tra i migliori esemplari al mondo di smeraldo colombiano, secondo le teorie più accreditate in merito alle sue origini avrebbe fatto parte di una collana, caratterizzata anche dalla presenza di diamanti, di una Maharani dello Stato di Baroda, che ha cessato di esistere quando, nel 1947, l’India ha ottenuto l’indipendenza dall’impero britannico.

Successivamente incastonato in un anello, è attualmente esposto presso la galleria dedicata alle gemme del National Museum of Natural History di Washington, DC.

Smeraldo Dupont

Questo smeraldo è noto per aver passato tanti anni nascosto in un cassetto. Incastonato in un anello caratterizzato da un peso complessivo di 9,11 carati, è appartenuto per diverso tempo alla collezionista d’arte Jessie Dupont, venuta a mancare nel 1970. La donna, nota anche per il suo impegno filantropico, lo ha lasciato in donazione al Virginia Museum of Fine Arts. Lì è rimasto fino al 2019. In quell’anno, è stato battuto all’asta per una cifra pari a 1,65 milioni di dollari.

Smeraldo Moghul

Concludiamo il nostro piccolo viaggio con una pietra straordinaria. Lo smeraldo Moghul, caratterizzato da un peso di 217 carati circa, è alto circa 10 centimetri. Inizialmente ritrovato in Colombia, è caratterizzato dalla presenza di meravigliose iscrizioni, risalenti alla fine del XVII secolo, che richiamano una preghiera e il disegno di un fiore.

Lo smeraldo in questione è conservato dal 2008 presso il Museo di Arte Islamica di Doha, in Qatar.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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