Il costume da bagno dagli anni ’20 ad oggi (VIDEO)

Erano i lontani anni ’20 quando il costume da bagno iniziò a far parte di quei capi che oggi hanno coniato il termine moda. Serio, coprente, che non dava troppo nell’occhio era il costume da bagno che ai tempi le giovani donne utilizzavano per andare in vacanza, ma senza abbandonare il loro senso di compostezza.

Le “Candy Girls” caratterizzano gli anni ’30, in cui si iniziano a vedere tra le spiagge più affollate sempre più colori vivaci che richiamavano al colore del mare, delle vere marinarette con un tocco funny. Nuovi materiali utilizzati per la produzione di questi costumi da bagno, più aderenti e adattati alla linea dell’indossatrice.

Arrivano i fatidici anni ’40, decennio in cui entrò nel business mondiale il famosissimo Bikini. Era il 1946: data che sancì l’inizio di una storia che non ebbe più fine. Il bikini anni ’40 era una mutanda a vita alta (lasciando poco scoperto), ed i triangolini imbottiti a forma appuntita come reggiseni.

Ma ecco che giungono gli anni ’50, anni pieni di novità e di stile, anni che decretarono che la donna sexy era la donna curvy, prendendo come icona di bellezza la Vip per eccellenza, Marilyn Monroe.
Costumi interi fasciati in vita, costumi a vita alta ricchi di colori e fantasie a pois, ma non solo: le donne di quell’epoca iniziarono ad abbellire quel semplice bikini con degli accessori tipici per il mare, bandane in testa, fasce colorate, cerchietti vistosi, grandi occhiali da sole e cappelli da vamp.
Enfatizzare le curve fu uno dei presupposti degli anni ’50 a seguire.

Con l’arrivo degli anni ’60 il rock and roll e l’hippie style influenzarono moltissimo la produzione di nuovi modelli e tessuti per i bikini del tempo. Mutandine un po’ meno a vita alta e reggiseni sempre meno a forma di pera, per una valorizzazione del seno totalmente naturale.

Gli anni ’70 e ’80 arrivano incalzanti e il gusto di voler sempre mostrare qualcosa di più aumentò, così avvenne un’innovazione nella fabbricazione dei bikini riducendo le misure di varie taglie, abbinando ai vari modelli dei caftani colorati per raggiungere la spiaggia e utilizzando colori fluo e fantasie etniche.

Ma ecco che l’avvento di alcune serie TV ambientate in località marittime influenzarono notevolmente la produzione dei costumi da bagno, come “Baywatch”, preso come vera e propria ispirazione da milioni di donne alla ricerca del fisico perfetto e del costume intero rosso alla Pamela Anderson. Bikini più sgambati lasciavano sempre più aperte le bocche degli uomini in spiaggia.

Per concludere ed arrivare ad oggi, 2015, tantissimi modelli sono rivisitati e sfruttati per la realizzazione di milioni di collezioni di costumi da bagno in tutto il mondo, tenendo conto delle ultime tendenze: colori vivaci, mutande a brasiliana, reggiseni a fascia per un’abbronzatura perfetta, infiniti accessori per andare in spiaggia e per il total look da mare.