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La Cenerentola del futuro di Zac Posen (FOTO e VIDEO)

Il Met Gala 2016, l’evento più atteso del fashion system, organizzato ogni anno dalla direttrice di Vogue Anna Wintour si è appena concluso. Eppure la scia che lascia dietro di sé non è affatto indifferente, in quanto nei giorni a seguire si analizzano gli abiti delle celebrities, si fanno classifiche su quelli più belli, bocciando quelli più brutti, si parla, si ammira e si critica. Dagli abiti di Balmain sfoggiati dalle Kardashian e dalle modelle di Victoria’s Secret, al super abito firmato Burberry e sfoggiato da Blake Lively, da Madonna che ha colpito tutti con un look che lasciava poco all’immaginazione per arrivare a Kendall e Gigi Hadid, sempre impeccabili, dal fisico mozzafiato.

Un solo abito è stato però in grado di rubare la scena a tutti gli altri, catturando l’attenzione sui social e sul red carpet. Si tratta dell’abito realizzato da Zac Posen e indossato dall’attrice Claire Danes. Un vestito classico alla luce del sole, dalle linee principesche, che al buio si trasforma e risplende in tutta la sua meraviglia grazie alle fibre ottiche introdotte dallo stilista.

fonte foto: www.lovebscott.com
fonte foto: www.popsugar.com

Così due savoir faire si combinano insieme, rispettando a pieno quello che è stato il tema dell’evento di quest’anno: Manus x Machina: Fashion in an Age of Technology, dedicata alla relazione tra tecnologia e artigianato, tra gli abiti creati a mano e quelli a macchina. Un abito che rimane nella storia dei Met Gala.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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