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La storia della regina delle borse: la Kelly di Hermès (FOTO)

La regina delle borse è lei: la Kelly di Hermès. Elegante, raffinata, sinonimo di stile, classe e potere, è la borsa che tutte le donne chic vorrebbero nel loro guardaroba.
La sua bellezza rimane invariata dal 1956, anno della sua consacrazione ufficiale e da allora è entrata nell’immaginario collettivo come la borsa che rispecchia la classe e l’eleganza delle principesse.

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Ma come nasce questo mito contemporaneo?
Quello che erroneamente si pensa è che la borsa fu ideata per la principessa Grace Kelly, ma quello che in pochi sanno è che questa ha solo il merito di averla resa famosa indossandola.

La nascita del mito ha inizio intorno al 1920 quando a prendere le redine della casa di moda Hermès è Emile-Maurice Hermès, nipote del fondatore, che acquistando la quota del fratello, entra di diritto al comando della selleria.
La consacrazione fashion arriva quando, con l’avvento dell’automobile, la casa di moda si vede costretta a cambiare rotta e seguire l’onda del futurismo. Il merito del successo dunque, va proprio alla nipote del fondatore che decide di intraprendere una nuova avventura che unisce il progresso e la tradizione, sotto il concetto dell’essere chic in auto.

Nascono così le primissime borse di casa Hermès ideate per essere pratiche ed essenziali e sopratutto per viaggiare, comode e senza fronzoli.
Disegnate da Emile-Maurice Hermès ed Ettore Bugatti, sono concepite per essere sistemate nelle portiere delle macchine. La capostipite della collezione di borse Hermès è la sac haut à courroie (borsa da sella) che in seguito si trasformerà nella più conosciuta Kelly.
La borsa possiede lo chic e l’eleganza unite a confort e praticità, grazie alla sua forma trapezoidale con fondo rigido protetto da quattro piedini concepiti proprio per proteggere la borsa una volta poggiata a terra. Poco incline per essere portata sulle ginocchia, è la borsa perfetta per i viaggi.
La prima versione era rivestita in marocchino e, come un vero e proprio bagaglio da viaggio, presentava la chiusura che ancora oggi è il suo segno distintivo, con serratura a forma di lucchetto per essere chiusa a chiave.
La Kelly dovrà aspettare ancora un po’ prima di diventare la borsa che tutti oggi conosciamo.

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Siamo nel 1956 e la rivista americana Life pubblica una foto della giovane Grace Kelly immortalata con Ranieri di Monaco, l’allora Principe sovrano, mentre intenta ad uscire dall’auto, sfoggia un accessorio nuovo. Con sé portava una borsa semplice e raffinata allo stesso tempo, abbastanza grande da celare le rotondità della sua gravidanza dietro questo modello dal design unico. Quello che invece non è reso noto è che la principessa ne aveva precedentemente ordinate una mezza dozzina in svariati colori.
Tutte le donne desideravano quella che era la borsa della Principessa Grace Kelly.
Da allora la borsa fu ribattezzata dalla maison con il nome di Kelly in onore della Principessa che ha contribuito a rendere questo modello un mito che ancora oggi rimane sinonimo di chic ed eleganza. Tuttavia è solo più di vent’anni che la borsa viene chiamata ufficialmente in questo modo.

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Oggi la maison Hermès può ancora godere del successo della borsa ideata circa 90 anni fa, e ogni anno ne propone in diversi materiali e misure, creando oltre ad un mito intramontabile, quello che oggi è considerato un oggetto di extra lusso.

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Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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