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L’armadio di una studentessa fuori sede

Quando uno studente decide di trasferirsi per andare a studiare in un’altra città, la prima cosa che pensa è: “ma come mi porto tutti i vestiti?”, così comincia a riflettere su tutte le serate che lo spetteranno, tra aperitivi, nottate in discoteca e serate universitarie, (perché in realtà uno studente universitario fuori sede ha la stessa vita di Chiara Ferragni) deducendo così che i vestiti da mettere in valigia sono davvero troppi e che non ci entreranno mai e poi mai. Ma il problema resta: ogni evento richiederà un outfit diverso e impeccabile.
Così all’inizio porta con sé il necessario per sopravvivere alla nuova vita, ma dopo qualche settimana già cominceranno ad arrivare pacchi su pacchi, preparati dalla mamma, con dentro i tanti attesi vestiti, che ci soddisferanno per un anno intero.

Toccherà scartali e sistemarli con cura dentro l’armadio.
Per avere un armadio sempre ordinato è meglio sistemare i vestiti per outifit, quindi avere una zona dedicata ai look per l’università, una parte dedicata agli indumenti per il pomeriggio ed infine i capi più eleganti che serviranno per le varie serate. Facendo così, visto che lo studente universitario si alza abbastanza presto, la mattina non perderà parecchio tempo nella scelta dei suoi vestiti, ma saprà già in che zona dell’armadio andare a guardare.

Poi arriva il tragico momento di ritornare a casa, come fare per riportare tutto indietro? Come organizzare la valigia? Ecco alcuni pratici ed essenziali consigli.

Cosa portare e cosa lasciare
Non ha alcun senso portare a casa l’abbigliamento invernale, meglio fare una mega lavatrice con tutti i maglioni, tute e felpe in modo da lasciarli nei cassetti puliti, piegati, profumati e pronti per il prossimo inverno. Per quanto riguarda cappotti e piumini conviene portarli in lavanderia, sono complicati da lavare e, sopratutto, da asciugare per evitare di rovinarli. Adesso non resta che disporre sul letto tutto quello che si ha intenzione di portare con sé, in modo da rendersi conto di quanto spazio si ha bisogno e di controllare se l’impresa è fattibile.

Consigli sulle valigie
Bisogna mettere in conto fin da subito che una valigia non basterà mai e poi mai, è molto più pratico usare quelle piccole, tipo bagaglio a mano, sono più leggere e facili da trasportare. È consigliabile usare valigie semirigide o morbide, si riesce a rubare un po’ più di spazio e sono più leggere, specialmente se si viaggia in aereo con un limite di peso. Piuttosto che portare 2 valigie, che occupano entrambe le mani, è meglio affiancarla con un borsone così da fare meno fatica, in modo da avere più libertà nel movimento.

Come fare la valigia
Ci sono diverse storie e leggende sul come disporre i capi in valigia:
– stirare i vestiti, piegarli e dargli una passata di ferro da stiro anche dopo averli piegati, in modo da appiattirli e ridurli di spessore.
– arrotolare tutto, ogni abito dovrà assomigliare ad un vero e proprio rotolo, ovviamente solo quando si trasformano capi che non si stropicciano.
– alcuni sostengono che, invece, il modo migliore è quello di lasciare i capi completamente stesi, piegando solo le maniche e di metterli uno sopra l’altro.

Consigli generali
La valigia perfetta non esiste. In base ai capi che si possiedono bisogna cercare di sistemarli al meglio, bisogna ricordarsi di mettere le scarpe in sacchetti appositi e inserirle a mo’ di tappabuchi, stessa cosa bisogna fare con l’intimo ed infine lasciare in alto, quindi inserirli per ultimi, in modo da evitare che si stropicciano o che vengono schiacciati.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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