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Louis Vuitton racconta la sua collezione a Roma (EVENTO)

Nella Città Eterna prende vita il mondo di Louis Vuitton, con “Exhibition Series 2“.
Nicolas Ghesquière, direttore artistico della Maison, spiega come è avvenuta la sfilata, le scelte dei temi e le varie ispirazioni della sua collezione primavera/estate 2015, terza collezione di prêt-à-porter per il direttore. La mostra, permette così, a chi non può partecipare alle sfilate di capire cosa c’è dietro la passerella e di capire anche la personalità di Nicolas, il modo in cui si avvicina e reinterpreta i codici stilisti della Maison con alle spalle oltre 160 anni di storia.

La mostra, collocata a Palazzo Ruspoli, è formata da 7 stanze, tutte molto moderne e dai toni scuri.
La prima, con il nome di Abstract Title, spiega l’origine del logo LV. In origine le due lettere erano il marchio usato dal fondatore della casa di moda, Louis Vuitton, che iniziò la sua attività come produttore di bauli nel 1854. Il simbolo LV all’interno di un cerchio venne registrato nel 1908 dal nipote Gaston-Louis Vuitton e questa preziosa firma cominciò ad apparire sui lucchetti e sulle chiusure metalliche di molti bauli e valigie. Quando Nicolas Gheresquière arrivò da Louis Vuitton fu subito attratto da questo logo tanto da dargli una nuova vita nelle collezione degli accessori.

credit photo: www.vanityfaire.it

La seconda sala è Talking Faces, questa parte della mostra permettere al visitatore di vivere la scenografia dell’inizio sfilata Primavera/Estate 2015 di Nicolas Gheresquière quella sfilata venne svolta all’interno della nuova fondazione di Louis Vuitton di Parigi, pochi giorni prima della inaugurazione ufficiale.

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Proseguendo vi è Magic Trunk, dove viene rappresentato un baule, simbolo assoluto del viaggio della Maison, dal passato al presente. Rappresenta un omaggio al genio di Louis; il baule, attraverso ologrammi racconta la storia e le origini della Maison Louis Vuitton.

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Poi si passa alla sala Infinite Show, che invita gli spettatori ad immergersi nella sfilata di questa Primavera/Estate. Una proiezione continua di ben 48 silhouette che permette al pubblico di riscoprire gli stili, i modelli i colori e i dettagli della collezione. Grazie ad una particolare disposizione degli schermi, dove vengono proiettate le modelle, fa immaginare allo spettatore di essere lui il vero protagonista.

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Proseguendo vi è il Backstage, sicuramente la parte più interessante e più bella, dove vi sono tutti i vari vestiti, borse e scarpe, indossati dalle 48 modelle, durante la sfilata. È possibile toccare con mano i vestiti per ammirare e apprezzare la qualità dei materiali ed i prestigiosi vestiti.

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La sesta sala è completamente dedicata agli accessori, infatti, prende il nome di Accessories Gallery. È l’unica sala che non ha toni scuri, bensì le pareti sono tutte bianche.
La galleria presenta un avatar stampato in 3D, della modella Marte Mei van Haaster, la quale indossa i vari accessori della collezione. In questa sala sono presenti anche dei pezzi storici della Maison Louis Vuitton, come il baule-scarpiera che apparteneva a Greta Garbo. L’attrice amava molto viaggiare da sola, visitava frequentemente l’Europa e spesso portava con sé il baule porta scarpe che, grazie agli speciali scomparti in feltro, riponeva all’interno le sue calzature per custodirle con cura. Sempre in questa sala vi è la borsa Champs-Élysées, la quale porta proprio il nome del palazzo Louis Vuitton sugli Champs-Élysées e che Henry Louis realizzò per la sua signora.

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La settima stanza prende il nome di Savoir-Faire, in questa sala si segue in tempo reale la costruzione di una icona e rivela i segreti dell’artigianalità: solo la mano può creare oggetti davvero eccezionali.

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Proseguendo si trova la Poster Room, la sala nella quale viene mostrata la campagna pubblicitaria “Serie 2” realizzata da Annie Leibovitz, Juergen Teller e Bruce Weber; viene anche regalato un magnifico poster della collezione da portare con sé in ricordo di questa fantastica mostra.
La sala dei Poster mostra anche delle storie di moda create da Patrick Demarchelier e da Juergen Teller.

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L’ultima sala è la Stickers Corridor, dove le protagoniste sono le stampe della stagione: scatti simpatici e divertenti, influenzati dalla pop-art sulla cultura al consumo, tredici adesivi in totale che danno vita ad una storia grafica personalizzata. Il visitatore potrà prendere alcuni di questi stickers e portarli a casa per arredare ciò che desidera.

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La mostra si trova a Palazzo Ruspoli, nel pieno centro della Capitale, Via del Corso 418, ed è stata inaugurata il 22 Maggio ed è possibile visitarla fino al 7 Giugno, dalle ore 11,00 fino alle ore 19,00; l’ingresso è completamente gratuito. All’inaugurazione, avvenuta per l’appunto Venerdì 22, erano presenti moltissimi volti noti, come Alessandra Mastronardi, Isabella Ferrari, Patricia Manfield, Fiammetta Cicogna, Paolo Stella e Alessandra Airò.

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Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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