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Oltre la pelle animale, il terribile contenuto delle borse firmate PETA (FOTO e VIDEO)

Che la PETA usi spesso le maniere forti per sostenere le proprie posizioni nella difesa degli animali non è una novità. Questa volta però l’organizzazione no profit è andata oltre, cercando di spiattellare davanti agli occhi dei possibili acquirenti quella che è una cruda e dura verità, attraverso una campagna di sensibilizzazione dai tratti horror. La PETA, in collaborazione con Ogilvy & Mather (uno dei più grandi ed influenti network di comunicazione e marketing), ha aperto un pop-up store all’interno di uno dei più grandi centri commerciali di Bangkok, esponendo sugli scaffali e in vetrina abbigliamento e accessori, tra borse, scarpe e cinture, realizzate con finta pelle animale, vera solo all’apparenza. Ma la sorpresa più grande arriva quando i clienti si cimentano nel vedere e toccare da vicino i prodotti.

Aprendo la borsa si scorge l’interno di un animale e un cuore pulsante. Stessa cosa quando si mette la mano dentro a uno stivale, per poi sporcarsi di un liquido rosso che ricorda in tutto e per tutto il sangue di un’altra vittima. Aprire una giacca invece è come aprire il corpo di una bestia.

La reazione delle persone che si sottopongono a loro insaputa all’esperimento è una dai tratti spaventosi, così come le loro espressioni, che denotano il disgusto provato. Campagna più che riuscita dunque per la PETA che ha voluto dimostrare in questo modo che oltre la pelle utilizzata per la creazione di determinati capi di vestiario, ci sono degli animali, viventi. Spesso però se l’occhio non vede, il cuore non duole, ed è proprio questo a fare la differenza.

Fonte Foto: www.boredpanda.com

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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