Quando la moda fa male (FOTO)

“Se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire”. Proprio così, perché oggi la moda si è trasformata, mostrando anche il suo lato più oscuro. Ma può il fashion diventare la causa di un’ostinata voglia a farsi del male? Abiti troppo stretti, borse troppo pesanti, top troppo corti, sono tra le mille sfaccettature di una moda che cambia repentinamente, che piace e conquista, ma che alle volte diventa anche scomoda e addirittura dolorosa.

Tutte le donne, ogni giorno, si infliggono queste torture, che lo vogliano o meno. La storia va avanti e si ripete da parecchi secoli, basti pensare ai settecenteschi corsetti, tanto stretti da esaltare il vitino da vespa, ma anche tanto stretti da togliere il respiro. Così come oggi: pantaloni troppo aderenti, abiti e giacche troppo strette in vita, lasciano che il fiato resti trattenuto, allo stesso modo di quei tempi ormai andati.

Se, invece, dovessimo fare un focus sulle più recenti tendenze, senza dubbio emergerebbe quella del crop top, uno dei capi più belli, più versatili, ma anche più freddi, soprattutto se indossato in inverno. La moda, però, lo ammette, lo sfoggia e non importa se sia la causa di raffreddori, influenze e dolori articolari. Di fronte ad una tendenza, nessuna si tira indietro.
Insomma, è questa anche una smodata voglia di voler apparire, oltre al voler essere sempre asciutte, slanciate e dall’impeccabile silhouette, ma senza dare ascolto a quel corpo che soffre.

Da questa lista, poi, non sono esenti gli accessori moda. Pensiamo a quelle enormi borse, comode per metterci dentro qualsiasi cosa, ma anche troppo pesanti e fonte di dolorose infiammazioni alle spalle. Ancora, il più classico degli stiletti, quello a punta che quest’anno è ritornato più che mai, sarà tra le calzature più belle e raffinate di sempre, ma anche tra le più scomode e fonte di sofferenza per molte donne.

La lista potrebbe continuare all’infinito, ma senza minimamente influenzare la passione di tutte le donne per il mondo della moda e delle ultime tendenze.