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Sigaretta elettronica: quando può diventare un accessorio di moda

La sigaretta elettronica si è imposta sempre più negli ultimi anni, raggiungendo una dimensione globale. La comunità di utilizzatori di questo device sostitutivo della sigaretta tradizione conta, solo in Italia, quasi un milione di unità; non a caso, quello italiano è uno dei mercati più floridi nel contesto europeo. Rispetto agli esordi, le e-cigarettes si sono evolute e da semplici strumenti per il cosiddetto ‘svapo’ si sono gradualmente trasformati in oggetti di tendenza il cui aspetto estetico è diventato via via più importante presso il pubblico.

Cosa sono le sigarette elettroniche?

Quando si parla di sigaretta elettronica ci si riferisce ad un dispositivo in grado di nebulizzare una soluzione composta da un liquido aromatizzato che, a seconda dei gusti e delle necessità, può contenere una certa quantità di nicotina. Per tanto, i componenti essenziali di questo dispositivo sono l’atomizzatore e il flacone contenente la ricarica di liquido destinato alla vaporizzazione (a base di glicole propilenico e glicerolo vegetale).

In Italia, è possibile acquistare entrambi presso i negozi specializzati o i rivenditori online autorizzati, come ad esempio Vaporoso, dove poter scegliere la migliore sigaretta elettronica a seconda delle proprie esigenze. Poiché i liquidi fanno parte dei Monopoli di Stato, gli store digitali devono recare l’autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Le e-cig come oggetto di moda

La nascita delle sigarette elettroniche risale al 2003. Nel corso dei tre lustri successivi, il dispositivo inventato dal farmacista cinese HonLik ha conosciuto una costante evoluzione, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche da quello prettamente estetico. Foggia, colore e dimensioni sono cambiate in maniera considerevole, così da assecondare non solo le esigenze pratiche degli ‘svapatori’.

Dal punto di vista estetico, infatti, le sigarette elettroniche possono essere di tre tipo: PodMod, tubolari (ossia a forma di penna) e Box Mod. Le e-cig tubolari sono le più diffuse in quanto, per forma, ricordano maggiormente le ‘bionde’ tradizionali: ciò consente a chi effettua il ‘passaggio’ di conservare la tipica gestualità da fumatore ma con una considerevole riduzione del danno.

Queste ultime, così come le ‘Box Mod’ (più grandi e più capaci) sono prodotte in una gran varietà di colori e fantasie: le cover e gli astucci offrono una vasta possibilità di scelta in termini di tonalità e motivi, in modo tale da essere anche ‘abbinabili’ a ciò che si indossa.

A questo punto, è lecito chiedersi come fare della sigaretta elettronica un vero e proprio accessorio di moda. Da un lato, la si può scegliere in base al proprio gusto personale (un po’ come un orologio o un paio di occhiali); dall’altro la si può abbinare, per contrasto o per sintonia, ad un capo o ad un accessorio; in ogni caso, è bene tenere in considerazione il contesto e la formalità dello stesso (ovviamente, la e-cig va utilizzata solo dove non vi siano specifici divieti).

Gli amanti del classico e del vintage che amano comunque distinguersi possono rivolgersi alle sigarette elettroniche tubolari; queste, con l’aggiunta di un bocchino, assumono un aspetto elegante e vagamente retrò; anche il colore e lo stile – più o meno minimal – può incidere sulla scelta. Naturalmente, oltre al dispositivo in sé, anche l’astuccio per riporla in tasca va scelto con cura: anche in questo caso, la scelta tra fantasie e materiali è notevole.

Infine, è bene prendere in considerazione anche la forma e le dimensioni: per una mise particolarmente elegante e formale, è bene evitare i dispositivi ingombranti, in quanto potrebbero segnare le tasche e risultare quantomeno antiestetici. Le sigarette elettroniche più affusolate e sottili meglio si prestano ad essere riposte nei taschini interni delle giacche o dei tailleur mentre quelle più ‘grosse’ si addicono maggiormente a capi comodi e informali con tasche larghe e capienti.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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