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Yes or Not: l’intimo della notte di Capodanno

Se l’outfit per la fatidica mezzanotte è già stato scelto ed è pronto per essere indossato nell’ultima notte dell’anno, quello che c’è sotto non è da sottovalutare. L’intimo è un pezzo molto importante, il primo a essere indossato e l’ultimo a essere scoperto e poi tolto. Si tratta però di un capo che porta con sè anche un’usanza a cui anche i meno superstiziosi difficilmente rinunciano: a Capodanno ci vuole l’intimo rosso a tutti i costi. Una regola che vale sia per gli uomini che per la donne, affinché porti fortuna nel nuovo anno. Un anno 8ci si augura) all’insegna della seduzione. Per essere chic anche sotto i vestiti bisogna però seguire alcune regole, per non risultare mai banali, volgari e soprattutto antiquate.

Yes

A perizoma sexy da abbinare a reggiseni in tinta oppure body, babydoll e sottovesti.

Ai completini abbinati, costituiti da più elementi come perizoma, brasiliana o semplice slip insieme a reggiseni.

Sì a pizzo e trasparenze, perché nell’ultima notte dell’anno bisogna esagerare, ma con gusto. Sì quindi al pizzo su entrambi i pezzi e alle trasparenze nei punti giusti.

Sì a giarrettiere, perché è lecito anche giocare soprattutto se si passa la notte di Capodanno in intimità con il vostro lui.

No

A un intimo buffo, che potrebbe andare bene soltanto a Natale o come regalo simpatico per farsi due risate. Vietato però nell’ultima notte, che secondo la tradizione deve essere bene augurante per il nuovo anno. Non vorreste mica un 2015 da ridere per quanto riguarda l’intimità.

Al mutandone della nonna. Mai come a Capodanno bisogna rinunciare a questo pezzo di intimo, che è assolutamente out nonostante la sua comodità discutibile.

Completo color carne. Che noia. Lo indossiamo tutto l’anno, per una volta lasciamolo nel cassetto ed esageriamo.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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