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Dr. Martens: il ritorno

Si sa che la moda si diverte a mescolare stili, crearne di nuovi o a ripescarne di vecchi dal passato. E’ proprio questo il caso delle conosciutissime Dr. Martens: tipici anfibi punk, boots aggressivi, black di pelle o vernice, con la suola maxi.

Simbolo della ribellione giovanile, negli anni 90 hanno ritrovato ora una nuova vita, nere, verdi, rosa o rosso ciliegia, multicolor e addirittura dalle fantasie floreali.

Prodotte da un’azienda Inglese che ha fatto sua una particolare suola, con all’interno un’ammortizzatore a cuscinetto d’aria, inventata da un certo Dr. Maertens (tedesco) che durante la Seconda guerra mondiale si ruppe un piede sciando.

Caratteristica distintiva delle Dr. Martens è la pelle utilizzata, più morbida e tratta rispetto alla pelle che si usa di solito per fabbricare calzature.

Le Dr. Martens sono le calzature che oggi identificano e accomunano alcune sottoculture quali punk, skinhead, grunge, new waver, metallari, gothic, emo ecc. ma dopo il lancio industriale delle scarpe Dr. Martens nel 1959, le comode suole della scarpe sono piaciute così tanto alle casalinghe tedesche che l’80% delle vendite fu dovuto ad una clientela femminile.

Insomma boots e stringate super colorate ma soprattutto comode, amate dalle celebrities come Jessica Alba, Gwen Stefani, la giovane cantante Miley Cyrus e dalle trend setter. Sono queste le scarpe più cool del momento: le Dr. Martens.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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