Ennio Capassa, fashion designer di Costume National, alimenta la polemica secondo la quale “le copie low cost stanno mettendo il Made in Italy sotto pressione”. “Fast fashion is a vampire (la moda delle grandi catene è un vampiro)”, e la soluzione sarebbe, secondo lo stilista, “spingere al massimo la ricerca”.

Capassa dà il via a questa battaglia attraverso la sua nuova collezione presentata a Milano durante la Men fashion week. La collezione autunno\inverno 2016-2017 è intitolata “Under Pressure” come il titolo della canzone dei Queen cantata in duetto dagli immortali, Freddie Mercury e Bowie. Infatti, la scelta dei colori come il turchese, il geranio e il verde, stravaganti in particolare per abiti e capi da sera si rivela una vera e propria “sfida“. Lo stilista di Costume National, inoltre, dona preziosi insegnamenti su come riconoscere un capo di qualità.

Infatti Capassa sostiene che i capi imitati sono caratterizzati da stoffe e pelli di bassissima qualità e anche se le differenze sono quasi impercettibile da distinguere, devono comunque essere analizzati bene. Un esempio sono i capi che risultano pungenti alla pelle, oppure un altro capo bluff potrebbero essere quelle pellicce che al tatto si rivelano di mohair, ovvero una fibra tessile che viene utilizzata per simulare il pelo della pelliccia.

La Costume National ha di recente, sfilato durante la Fashion Week di Milano, portando lungo le passerelle italiane la nuova collezione, ed è proprio in tale occasione che lo stilista ha espresso le sue considerazioni riguardo le copie low cost.

In passerella sfilavano i look di Capasa, 35 maschili e 6 femminili, distillavano quel che lo stilista pugliese sa fare meglio: il sartoriale rock, o militare della eco pelliccia, del velluto morbido e della crepe de Chine, le gorgette laminate e le giacche slim, i pantaloni skinny da rocker anni’70 o «combat» zippati, la New Wave e il denim nero.