Si è tenuta il 30 gennaio 2016 la sfilata della Family Day Couture di Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison Gattinoni, nella quale ha sfilato in stile rococò e classicheggiante la nuova collezione Primavera/Estate.
Dirette sono le provocazioni della maison in uno scenario come Roma in queste giornate turbolente di manifestazioni, dibattiti, polemiche e tensioni. La moda sa comunicare ed è proprio attraverso questo forte canale che Mariotto, ex giudice di “Ballando sotto le stelle”, porta in scena la sua idea di famiglia.

In onore delle coppie di ambo i sessi, delle unioni civili e delle adozioni gay, si muove la provocazione della maison: mamma Alice, mamma Elena, la piccola Sofia e la graziosa cagnolina Lilly sono le protagoniste di una famiglia felice tutta al femminile.
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Linee ampie e morbide, linee spezzate e spalle arrotondate, gonne fluenti, intarsi di pizzo, innovativi ricami, paillettes, décolleté e trasparenze. Una sorta di ‘700 francese, in quei salotti dove le conversazioni lussureggianti e gaudenti trasudavano di esasperata leggerezza.
Abiti destrutturati in chiffon, organza e gazar, pizzi, ricami, che si trasformano in meravigliosi fiori.
Mariotto rievoca uno stile liberty anni ’70 con jeans leggermente scampanati alla caviglia, t-shirt ricamate in pizzo, gilet e giacche senza maniche. Sono i “Figli dei fiori” della nuova generazione.

Inequivocabile la sua aderenza alle unioni civili, forte, decisa.
Un vento d’aria nuova nella società, una provocazione che si fa diritto, una presa delle parti che non si era mai sentita prima nella moda.
La maison Gattinoni scende in piazza, nel vivo delle manifestazioni, e si avvicina a un coro unico che non inneggia più al vincolo sacro della famiglia tradizionale ma alla consapevolezza che l’amore non ha sesso e genere se è felice.
Un settore come la moda, considerato frivolo e superficiale, si schiera dalla parte dell’amore incondizionato prendendo posto in uno dei dibattiti sociali più acclamati della nostra generazione.
E la provocazione maggiore, oggi, è l’onore di poterne scriverne.

Amarsi non è mai stato così semplice.