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Hermès e le sue borse cult da incassi record

Le borse Hermès sono tra le più desiderate dalle donne, accessori lussuosi e senza tempo destinati ad accompagnarci per tutta la vita, veri oggetti cult per le fashion addicted e non solo.

Questi accessori preziosi anno fatto la storia dello stile: la mitica Birkin di Hermès, fiore all’occhiello della maison, dedicata a Jane Birkin è il desiderio non proprio nascosto di ogni fashionista che vuole completare ogni suo look con un accessorio elegante, femminile e senza tempo, che ancora oggi è un vero e proprio cult. Ma non solo Birkin per Hermes. L’altra grande it bag di Hermès è la Kelly, inventata negli anni’20 da Emile-Maurice Hermès, un modello basic e pratico con la stilosa chiusura con il lucchetto. Il nome arrivo molto più tardi, quando la principessa Grace Kelly nel 1956 usò la sua borsetta per coprire il “pancino”, in crescita per la gravidanza, dai paparazzi e la Kelly diventò leggenda.

Hermès ogni anno ci propone quattro collezioni, le principali sono quella estiva e quella invernale e tra queste si inframmezzano le Pre Fall e le Cruise, destinate a rimpolpare il mercato di accessori e capi di abbigliamento sempre nuovi e di tendenza. Oltre alle borse delle collezioni classiche, estive ed invernali, Hermès continua a portare avanti le sue it bag, sogno nel cassetto di tutte le fashion addicted. Non servono solo i soldi per acquistarle, bisogna sottostare anche ad una lista di attesa che, in molti casi, è lunga anche 5 anni, la griffe ne produce poche l’anno per evitare di svalutarle.

Le borse firmate Hermès sono un must have senza tempo, e anche se i prezzi non sono proprio alla portata delle tasche di tutti i comuni mortali, parliamo di cifre da capogiro, una Birkin può partire da 6000 euro arrivando a cifre inimmaginabili per le borse in edizione esclusiva e limitata, mentre la Kelly un po’ più “economica”, si aggira sui 3000 euro, nel 2014 il brand ha superato per la prima volta il limite dei 4 miliardi di euro di vendite, con una crescita del 9,7%, crescita a un ritmo particolarmente elevato in un contesto diventato più difficile per il lusso.

La crescita è stata sostenuta anche nelle altre grandi divisioni: +12% nell’abbigliamento e accessori, secondo pilastro dell’attività aziendale +7,6% nella seta e tessuti, +10,4% nei profumi. Le stime per il 2015 di Hermès parlano di un proseguimento del trend di crescita, anche se a ritmi più lenti rispetto al 2014: la previsione è di un aumento del fatturato dell’8% a cambi costanti, per via di incertezza economica, geopolitica e monetaria.

Le vendite dello scorso anno sono state trainate dall’America (+14,5%) e dall’Asia, malgrado un rallentamento in Cina, legato ai problemi a Hong Kong e alla lotta contro la corruzione, che limita i regali di lusso ai funzionari. Hermès ha giocato bene le sue carte anche in Europa (+7%), soprattutto in Francia (+5%). Hermès ha approfittato della crescita produttiva dei suoi nuovi laboratori dell’Isère e dello Charente, infatti due nuove unità sono previste nella regione della Franca-Contea nel 2016 e nel 2017, per il marchio francese che impiega 11.000 dipendenti nel mondo, più della metà dei quali in Francia.

Le borse Hermès sono un classico intramontabile, che ogni anno si vestono di nuovi colori e dettagli glamour, ma che non per questo perdono lo stesso charme e lo stesso fascino dei primissimi modelli ed è proprio questo il segreto del successo.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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