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I look più tenebrosi lanciati in passerella (FOTO)

La moda non è tutta rose e fiori, anzi, molti stilisti racchiudono un’anima gotica e la sprigionano ogni qual volta disegnano un capo. Sin dagli anni 1980 le passerelle, grazie alla musica incalzante e ai passi incandescenti delle modelle che indossavano abiti paurosi e lugubri, emettevano un’atmosfera cupa e misteriosa. Da qui ecco tutti i look più tenebrosi della storia creati da Yohji Yamamoto fino a Givenchy.

Yohji Yamamoto

credit photo: yoji yamamoto
credit photo: Yohji Yamamoto
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credit photo: Yohji Yamamoto
credit photo: Yohji Yamamoto

Negli anni 1980 il gotico ha trovato il suo focus nel post-punk e Yohji Yamamoto, stilista giapponese, con le sue creazioni asimmetriche dalle sfumature nipponiche ha inondato il Den-En Colosseum di Tokyo con 180 look. Abiti drappeggiati dai colori accesi e non segnano il ponte tra Oriente e Occidente, donando alle giapponesi d’altri tempi un tocco punk grazie agli anfibi total black.

Ann Demeulemeester

credit photo: Ann Demeulemeester
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credit photo: Ann Demeulemeester
Ann Demeulemeester
credit photo: Ann Demeulemeester

Tra le più belle passerelle gotiche non può mancare il nome di Ann Demeulemeester. Ann è definita Antwerp Six, donna facente parte di un gruppo di stilisti diventati influenti nel campo della moda che comprende Walter Van Beirendonck, Dries van Noten e altri. Tra le note di Patty Smith e Marilyn Manson, la stilista belga ha lanciato in passerella look minimalisti ed androgini, che rompono i confini tra l’universo maschile e femminile. Lunghi cappotti, pantaloni strappati, stivali in pelle, acconciature elettriche e trucco da American horror story hanno segnato gli inizi della sua carriera. Come definire il suo stile? Romatico e dark.

Alexander McQueen per Givenchy Couture

credit photo: alexandermcqueen
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Alexander McQueen dal 1996 al 2001 è stato il direttore creativo di Givenchy e in quel periodo ha creato collezioni alternative in bilico tra il sublime e il terrificante, proprio come lo stile della scrittrice di Frankenstein, Mary Shelley. Ispirato da tematiche inquietanti e mitologiche, ha lanciato in passerella donne dall’aspetto crudele in un set dominato dalla stregoneria, gabbie con corvi e animali fiabeschi, tutto stimolato da vibrazioni vittoriane. Basta guardare gli accessori e le acconciature per sentire un brivido di paura.

John Galliano per Christian Dior Couture

credit photo: john galliano x dior
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Galliano, creative director della maison Dior, ha rubato i maestosi abiti ambientati nella Francia settecentesca e li ha lanciati in passerella con buffi dettagli e aggiunte. La teatralità è la protagonista indiscussa delle sue collezioni: cappotti bagnati di sangue, volti pallidi e cadaverici, armature e abiti a bozzolo rendono al massimo lo stile Dark Glamour.

Rodarte

credit photo: rodarte
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credit photo: rodarte
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credit photo: rodarte

Le sorelle Rodarte hanno preso in prestito dai quadri di Van Gogh la sinuosità delle sirene e le ali degli uccelli maestosi per fonderli nelle loro collezioni. Tra calze a rete strappate, capi lavorati a maglia decostruiti in nero corvino e rosso scarlatto hanno lasciato trasparire il loro animo gotico e non solo. Il look Rodarte si ispira alla tradizione del Kabuki e quella dei film horror francesi, fantastico.

Chanel

credit photo: chanel
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Karl Lagerfeld per la collezione autunno/inverno 2011 ha fatto allestire un set fiabesco molto cupo. Alberi maestosi, viottoli e ombre hanno trasformato il Grand Palais di Parigi in una foresta incantata. Ampi collari, pizzi, velette, cappotti a doppio petto, tutti rigorosamente color grigio o total black. Non stupisce questa collezione, Karl Lagerfeld è un uomo molto misterioso e da lui ci si può aspettare di tutto.

Nasir Mazhar

credit photo: Nasir Mazhar
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credit photo: Nasir Mazhar
credit photo: Nasir Mazhar

Per questa collezione Nasir Mazhar ha optato per le ragazze-cyber-chola. Colorazioni psichedeliche, scudi tescnologici e divise catapultate dallo spazio in passerella, questa si che è una sfilata a pieno tema cyber-gotico.

Rick Owens

credit photo: rick owens
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Rick Owens, uomo dalla corporatura possente, capello liscio lungo e look monocolore, è il re del gotico. Per la collezione invernale 2015 ha calcato la mano e ha lasciato che il suo spirito tenebroso e osè predominasse sulla sua razionalità; uomini dal punto vita in giù completamente nudi hanno varcato le passerelle lasciando gli osservatori a bocca aperta. Una collezione ball-busting dalle tonalità monocolor: nero, beige, marrone.

Comme des Garçons

credit photo: comme des garcons
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Questa collezione richiama in pieno i personaggi del film Sleepy Hollow, buffi e paurosi. Qui Comme des Garçons pare si sia ispirato al massimo ai personaggi di Tim Burton: capelli spettinati e tagliuzzati, divise da scolaretta cadavere, ma il tutto con armonia ed eleganza. I tessuti mostrano un’accurata stratificazione come la lana e velluto, ci sono giacche dal taglio sartoriale destrutturate, pantaloni spiegazzati e tanta roba.

Givenchy

credit photo: givenchy
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Riccardo Tisci ha fatto centro con la sua ultima collezione autunno/inverno 2015. Modelle dallo stile vittoriano hanno attraversato il set con disinvoltura e sicurezza, il dettaglio? Il septum piercing e i bijoux che hanno reso i volti delle giovani donne unici e un po’ macabri. Corsetti in lattice dalle forme di ragnatela, stiletti in velluto color cammello, bordeaux e nero, abiti merlettati da charleston moderna e tanto altro hanno segnato nel vero senso della parola la settimana della moda parigina.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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