Categories: News

Il business degli indumenti usati, l’altra faccia della solitarietà

Dove vanno a finire i capi una volta dentro i cassonetti gialli? Questa è una domanda che si sono poste molte persone che pensano di donare in beneficenza i loro indumenti usati, una volta inseriti nei cassonetti adibiti a questa raccolta.
La risposta a questo quesito è stata data il 19 maggio scorso grazie allo studio “Indumenti usati: come rispettare il mandato del cittadino?” effettuata da Humana People to People Italia e Occhio del Riciclone Onlus, che ha chiarito innumerevoli vicende celate dietro questo gesto caritatevole e di fiducia che il cittadino compie nel momento in cui dona i suoi capi di abbigliamento.

Lo studio rivela ciò che pochissimi sanno, il giro di affari che si nasconde dietro i cassonetti gialli è pari a 200 milioni di euro in Italia.
Ma come è possibile che che un gesto caritatevole e soprattutto no-profit si riveli oggetto di lucro?
Le circa 110 mila tonnellate di vestiti usati che ogni anno si raccolgono in Italia, vengono gestite da operatori del settore che, forti di una legislazione poco chiara, non conferiscono le informazioni adatte al cittadino necessarie per definire il viaggio che i capi fanno una volta donati.
Dunque questa donazione che il cittadino attua non viene rispettata, nella maggior parte dei casi il gesto di solidarietà serve ad alimentare traffici illeciti di rifiuti tessili e riciclaggio di denaro sporco.
Questa poca chiarezza è frutto di leggi inappropriate e poco diligenti. Infatti il criterio della trasparenza non è un requisito richiesto nei bandi di gara per l’assegnazione del servizio di raccolta degli indumenti usati e, tanto meno, viene richiesto un certificato antimafia. La cosa più eclatante è che non si chiedono chiarimenti sulla destinazione di questi capi, se verranno donati ad onlus, venduti sui banchi dei mercati cittadini o, peggio ancora, riciclati o distrutti.
La conseguenza di questa legislazione, che non salvaguardia il cittadino, è che accanto agli operatori di buona fede si affiancano quelli che alimentano comportamenti scorretti.

Quello che Humana People to People Italia e Occhio del Riciclone Onlus si ripromettono di ottenere è trasparenza delle filiere di raccolta e strumenti per controllare tutto il processo di smistamento degli indumenti usati, non limitandosi solo alla raccolta o allo smaltimento in discarica dei più logorati, ma supervisionando lo smistamento, le norme di selezione e igienizzazione dei rifiuti tessili ed evitare di falsificare bollettari e documenti di trasporto.
In aiuto a queste associazioni il presidente della Commissione Ambiente alla Camera Ermete Realacci, ha detto di aver presentato una proposta di legge che si prefigge di fare sugli abiti la stessa operazione che è stata fatta sugli alimenti: la proposta vuole estendere quella norma, consentendo di mettere nel circuito della solidarietà quegli abiti che, perché fuori moda o fallati, non sono più commercializzabili.

Una grossa svolta, dunque, quella proposta da queste associazioni che vogliono tutelare il cittadino, che sentendosi tradito si prefigge di donare personalmente i propri indumenti usati, limitando il campo di arrivo della sua opera caritatevole, sfavorendo le onlus e le associazioni a cui si rivolgono i più bisognosi.
Ma ciò nonostante gli innumerevoli raggiri e traffici illeciti, i dati sui consumi e sulle emissioni sono favorevoli. Grazie alla raccolta degli indumenti nel 2013 di 110.000 tonnellate di scarti tessili, in Italia è stata evitata l’emissione in atmosfera di una quantità di Co2 equivalente compresa tra le 396.000 e le 451.000 tonnellate e sono stati risparmiati 462 miliardi di litri d’acqua.
Dati non da poco, considerando che ciò che arriva alla fine del processo è un quantitativo basato su dati non reali, figurarsi se, questo sarebbe calcolato su le reali quantità di scarti tessili e di raccolta di indumenti che il nostro paese realmente produce.

L’illegalità e la criminalità purtroppo sono insidiate ovunque, il lucro che colpisce questi gesti caritatevoli che la maggior parte dei cittadini compie non deve assolutamente essere motivo di freno nel donare, colpendo così la parte lesa ma, anzi, motivo di coalizione nel combattere ciò che impedisce il gesto di carità, come hanno fatto queste associazioni che si prefissano di risolvere questa piaga che colpisce il nostro paese.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

Post Recenti

Profumi di nicchia: come scegliere il mix perfetto

Scegliere il profumo è un viaggio dentro sé stessi, un dialogo con la propria memoria…

% Giorni Fa

Quali sono i migliori Brand per la cura della pelle?

Che sia mattina o sera, il momento della skincare è sacrosanto per la cura della…

% Giorni Fa

Come usare un fondotinta coprente per valorizzare il trucco viso

Nel vasto universo della cosmesi, il fondotinta assume un ruolo di primaria importanza, fungendo da…

% Giorni Fa

A San Valentino regala un Gioiello: le migliori idee regalo per la tua metà

Amanti del romanticismo, all’appello! L'amore è nell'aria e San Valentino si avvicina: la festa degli…

% Giorni Fa

Esplorare la moda sostenibile: l’approccio innovativo di PANGAIA

Si può conciliare la passione per la moda con il rispetto della sostenibilità? PANGAIA, brand…

% Giorni Fa

Trench da Donna: Eleganza e Versatilità per Ogni Stagione

L'eleganza senza tempo incontra la funzionalità nel mondo dei trench da donna, un capo che…

% Giorni Fa