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Le 5 cose che un’amante dei pantaloni detesta sentirsi dire

Il mondo è diviso tra donne che amano i pantaloni nei giorni infrasettimanali e donne che amano i pantaloni il lunedì, il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì, il sabato, la domenica e anche a Natale, Capodanno, Pasqua, compleanni, 18esimi, matrimoni, party esclusivi, gala, cene di lavoro e cene easy tra cinema e McDonald.
Insomma, sempre.

Perchè rinunciare a comodità e semplicità?
Per praticità chiameremo questa categoria di donne con uno slogan semplice semplice: “P-U-V-A“, ovvero “pantaloni unico vero amore“.
Ecco le 5 domande che detestano le donne che amano indossare sempre i pantaloni.

1. Perchè non provi a cambiare un po’?

Con questa frase, solitamente, si vuole intendere “perchè non indossi altro oltre ai pantaloni?“, ma spesso non viene pronunciata per paura di ferire la “P-U-V-A” in questione. In effetti sembrerebbe una domanda da un milione di dollari, eppure la risposta è molto semplice: perchè non mi va.

2. Hai mai messo una gonna?

Relegate ai margini dell’estetica sociale, le “P-U-V-A” sono costrette ogni giorno a sentirsi porre domande come questa.
Le loro amiche pensano certamente che le suddette non abbiano mai visto una gonna in vita loro neanche fossero creature mitologiche, extraterrestri o barbari e primitivi dell’era mesozoica, ma non è così. Se i pantaloni sono stati scelti come capo privilegiato, è perchè si è provata la gonna, la minigonna, il vestito lungo e corto e ogni sorta di indumento congela-gambe fino ad arrivare all’unica e possibile soluzione: lasciarle marcire lentamente nell’armadio. ‘Prima o poi moriranno‘ pensano le amanti dei pantaloni.

3. Hai paura della ceretta?

Se una “P-U-V-A” indossa i pantaloni, non vuol dire che non sappia dell’esistenza della ceretta. E in ogni caso esistono altri miliardi di rimedi per eliminare ogni traccia di pelo dal proprio corpo.
Ed è anche probabile che ne abbia pure meno, di peluria, rispetto a tutte le altre donne al mondo che indossano le gonne con i collant pensando “ma tanto da qui sotto non si vedono“, ignare del fatto che invece si vedono e anche tanto bene.
A proposito, ricordiamo che i collant non hanno il potere di rendere invisibili le gambe e le loro imperfezioni (tra cui anche i peli), anzi le accentuano.
Una “P-U-V-A” sa che il suo pantalone non la tradirà mai, coprente e modellante. Sempre.

4. Che taglia porti?

Una “P-U-V-A” conosce perfettamente la sua taglia, le misure sono tre: vita, fianchi e lunghezza interno gamba. Facile, no?
No, evidentemente no se poi deve star lì a spiegare ogni volta alle sue amiche cosa starebbe meglio loro per lunghezza, vita e fianchi, come prendere le misure per ordinarli da un sito internet e come e quanto accorciarli/restringerli.

5. Non credi di essere poco femminile?

Una “P-U-V-A” non si spiega perchè un capo così versatile, comodo e sexy possa essere poco femminile. Stiletto DiorEssence ai piedi, camicetta vedo/non vedo, una giacca color pastello, una clutch et voilà: femminilità ed eleganza fatta persona.
I pantaloni delineano la figura e mostrano le forme, che siano jeans, leggins o semplici pantaloni: la femminilità non sta nell’indumento ma nella donna in sé.

I pantaloni sono stati per tanto tempo sinonimo di insicurezza, inadeguatezza e scarsa capacità di relazione, ma in realtà sono sinonimo di indipendenza, sfrontatezza, gioventù, libertà.
Una vera amante dei pantaloni gioisce dinanzi la vastità dei modelli, colori e toni diversi dei pantaloni nel suo armadio, non si cura del giudizio delle altre donne perchè quando ne indossa un paio si sente bellissima e serena, libera da ogni schema sociale e abitudine estetica:
si sente se stessa.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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