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Louis Vuitton, il motivo Damier non può essere brevettato

Sin dalla nascita del marchio, nel lontano 1854, le valigie e gli accessori di pelletteria firmati Louis Vuitton vennero da subito imitati. Per difendersi dal plagio, monsier Vuitton introdusse un motivo a righe rosse e beige come segno d’autenticità, ma fu il figlio George -suo successore- a realizzare i celebri motivi che ancora oggi caratterizzano la maison francese: il pattern a scacchiera chiamato Damier (1888) e il celebre monogram LV rappresentato dalle iniziali del padre affiancate a fiori e quadrifogli dallo stile vittoriano (1896).

Di recente però il motivo Damier, caratterizzato da una fantasia a scacchiera beige e marrone, è stato al centro di un caso che ha visto come protagonista anche il Tribunale Europeo. Infatti, secondo la decisione del Tribunale della Corte di Giustizia Europea, che ha sede a Lussemburgo, il motivo a scacchiera di Vuitton non può essere brevettato in quanto è una figura che è sempre esistita.

Il tribunale ha poi definito il Damier di Louis Vuitton un “motivo (a scacchi, ndr.) figurativo basico e banale, dato che è composto di una successione regolare di quadrati della stessa dimensione che si differenziano per un’alternanza di colori” ed ha proseguito dicendo che “questo motivo non comporta alcuna variazione notevole rispetto alla rappresentazione convenzionale degli scacchi, in quanto il motivo a scacchi è una figura che è sempre esistita”.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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