Sin dalla nascita del marchio, nel lontano 1854, le valigie e gli accessori di pelletteria firmati Louis Vuitton vennero da subito imitati. Per difendersi dal plagio, monsier Vuitton introdusse un motivo a righe rosse e beige come segno d’autenticità, ma fu il figlio George -suo successore- a realizzare i celebri motivi che ancora oggi caratterizzano la maison francese: il pattern a scacchiera chiamato Damier (1888) e il celebre monogram LV rappresentato dalle iniziali del padre affiancate a fiori e quadrifogli dallo stile vittoriano (1896).

Di recente però il motivo Damier, caratterizzato da una fantasia a scacchiera beige e marrone, è stato al centro di un caso che ha visto come protagonista anche il Tribunale Europeo. Infatti, secondo la decisione del Tribunale della Corte di Giustizia Europea, che ha sede a Lussemburgo, il motivo a scacchiera di Vuitton non può essere brevettato in quanto è una figura che è sempre esistita.

Il tribunale ha poi definito il Damier di Louis Vuitton un “motivo (a scacchi, ndr.) figurativo basico e banale, dato che è composto di una successione regolare di quadrati della stessa dimensione che si differenziano per un’alternanza di colori” ed ha proseguito dicendo che “questo motivo non comporta alcuna variazione notevole rispetto alla rappresentazione convenzionale degli scacchi, in quanto il motivo a scacchi è una figura che è sempre esistita”.