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Maionese e caffè addio. Ecco la camicia antimacchia (VIDEO)

Sembra un’utopia. Un controsenso. Eppure la camicia antimacchia sembra essere stata inventata per salvare la faccia a molti. I più distratti – ma anche i multitasking – sicuramente godranno del beneficio di poter pranzare mentre si sta al pc incuranti della maionese che cola dal panino.

Una coppia di designer ha, infatti, inserito nella linea “The Unstainable shirt” la prima camicia che, essendo composta da una fibra 100mila volte più sottile della sabbia, non lascia penetrare al suo interno prodotti come ketchup, senape, maionese, vino e caffè, con cui tutti i giorni siamo a contatto, rischiando di mettere a repentaglio il nostro outfit.

La camicia è considerata il capo d’abbigliamento più usato ad mondo da uomini e donne nelle diversi varianti e modelli e grazie a tale invenzione milioni di professionisti durante le giornate lavorative avranno così sempre salvi colloqui ed incontri non rischiando più brutte figure con i propri boss.

Appuntamenti galanti non saranno più rovinati da antiestetiche macchie che vanno a contrastare con uno smocking di Ugo Boss, per lui, o con una gonna di Msgm, per lei.

Di capi antimacchia ce ne sono oramai diversi in commercio e tra queste possiamo ricordare le Superga idrorepellenti immesse sul mercato circa sette anni fa, che tra i teenagers spopolarono, proprio perchè consentivano di mantenere il piede asciutto nonostante l’incessante pioggia.
Di certo però la camicia antimacchia, che si spera presto esca sul mercato con questo nuovo brevetto, diverrà a breve un capo must nell’armadio poichè nessuno vorrà più rinunciare ad uno Starbucks durante un colloquio lavorativo per evitare l’irrimediabile.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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