Moda eco. La natura e la creatività possono incontrarsi?
Le eleganti forme della natura da sempre influenzano artisti e stilisti di ogni genere, ma raramente accade che un fashion designer decida di impiegare vera frutta e verdura per dar vita alle sue collezioni.
Eppure molti si immagino di realizzare dei capi alla moda utilizzando ciò di cui la natura ci può rifornire. A provarci in delle illustrazioni eccellenti, creando gonne a campana fatte interamente di petali di rose, vestiti di piume di pavone e abiti di lattuga è la giovane artista Kristina, che ha aperto un vero e proprio blog chiamato Kristina Web dove vi è un carnet vasto di alcune tra le sue più belle illustrazioni riguardanti il mondo della moda e non solo.

Ma il tutto non si ferma a carta e pastelli colorati, ma a qualcosa di più concreto.
Infatti la creativa canadese Nicole Dextras ha deciso di cimentarsi nell’impresa dando vita ad una serie di abiti costituiti al 100% da piante.
Il suo Little Green Dress Projekt, attualmente esposto nelle sale della Earth Art Exhibition di Vancouver, consiste proprio in una collezione di 21 abiti cuciti a mano impiegando esclusivamente materiali naturali, come fiori, bacche e frutti: dall’intreccio di foglie di palma, erbe selvatiche e fiori, tutti cuciti pazientemente tra loro, ecco creati dei veri capolavori a metà tra l’alta sartoria e l’arte floreale.
Gli abiti realizzati naturalmente hanno un ciclo di vita breve ma assolutamente sostenibile, visto che dopo l’uso vengono destinati al compostaggio.
Si può dire, quindi, che la loro funzione sia più che altro simbolica e come spiega la stilista stessa lo scopo del progetto sta unicamente nel richiamare l’attenzione del pubblico sul grave impatto che il mondo della moda ha sull’ambiente.

Non molto differente fu qualche anno fa la mostra e linea realizzata dall’artista sud-coreana Sung Yeon Ju, soprannominata Wearable food (Mangiare Indossabile), un perfetto mix tra arte, moda e fashion style del tutto commestibile.
La Wearable Foods attraversa tutte le tendenze: blusa anni 70 fatta di funghi, tutù in bubble gum, fino alla realizzazione di abiti da sera fatti di erba cipollina; perché come rivela lei stessa in un’intervista : “tutto può essere trasformato in un capo d’abbigliamento”.

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