Siamo già arrivati alla quarta giornata della New York Fashion Week, una delle kermesse di moda più attese, ospitata da una città gelida, ma che resiste alle basse temperature e porta in passerella le collezioni di prêt-à-porter femminile per l’autunno inverno 2015-2016, che mostrano non solo i trend e le nuove proposte che vedremo nello street wear della prossima stagione fredda, ma anche la rappresentazione di una nuova figura femminile. Sulle passerelle newyorkesi sfila una donna dalle mille sfaccettature, in continua evoluzione, passando da una linea rigida e formale da un lato, minimal e mai eccessiva, ma anche spirituale e alla ricerca del contatto con la natura dall’altra. Una donna camaleontica, con nuove esigenze, le cui vesti risentono sempre di più di una leggera influenza maschile.

Alexander Wang

La collezione autunno inverno del designer è un tripudio di nero e un omaggio heavy metal interpretato sia dalla musica che ha accompagnato la sfilata, sia dagli abiti total black, con qualche macchia di bianco su un paio di maglioni che cadevano morbidi e il rosso sulle stampe “new tartan” di alcuni cappotti. A suon di AC/DC, Kiss e Led Zeppelin è andata in scena una collezione dall’animo dark e dallo spirito a tratti primordiale, con capi in pelle con borchie, catene e maglie metalliche. “Come si fa ad avere una collezione ‘metal’ senza maglia metallica?” ha infatti dichiarato lo stilista taiwanese.

Banana Republic

Banana Republic, lo storico marchio americano dallo stile inconfondibile ha debuttato ieri alla New York Fashion Week, con la supervisione del direttore creativo Marissa Webb. Il look minimal chic è alla base della collezione di prêt-à-porter presentata dal brand , che ripropone elementi già visto nello street wear: cappotti oversized, skinny jeans e mini bags. Una collezione dal gusto sofisticato e fresco, in cui i colori sono i protagonisti, persino nella stagione più fredda.

Victoria Beckham

Una collezione minimal, priva di dettagli importanti, che mostra solo l’essenziale attraverso cappotti, maglioni e pantaloni oversize monocolore, caratterizzati da maniche a sbuffo e collo alto. Hanno sfilato in passerella gonne asimmetriche, così come abiti e pantaloni sotto al ginocchio indossati con stivali lucidi dal tacco spesso a metà polpaccio. Un unico dettaglio cattura l’occhio più attento: l’elemento comune a tutti i capi d’abbigliamento sono i bottoni bicolore posizionati a due a due su abiti e pantaloni. Presente alla sfilata l’intera famiglia Beckham, che ha sostenuto Victoria sedendo in prima fila vicino all’immancabile direttrice di Vogue America, Anna Wintour.

Mara Hoffman

La collezione della stilista newyorkese si ispira sia al film Star Wars per quanto riguarda la tavolozza dei colori, sia al libro Wilder Mann, scritto da Charles Fréger, nel quale il fotografo si è recato in 18 paesi europei per immortalare i rituali in cui gli uomini si vestono interamente con la pelle degli animali. “Si tratta di questa connessione tra la terra e gli animali” ha detto la Hoffman, che ha riportato proprio questo spirito bohéme e naturale nella sua collezione. Le stampe riprendono infatti le pelli degli animali, ma mostrano anche la presenza di elementi naturali, come il sole, la terra e il cielo, che sanciscono un legame profondo tra la donna e la natura.

Derek Lam

Sulla passerella di Lam sfila una donna indipendente, sicura di sé, dal sapore mascolino, mostrando come il menwear sia sempre più presente nel prêt-à-porter femminile. La femminilità emerge però, nascosta nelle linee di cappotti, abiti e pantaloni ispirati agli anni ’50 che avvolgono e coprono allo stesso tempo le forme, dando al corpo un aspetto rigido e formale, definendo una donna dall’aspetto intellettuale.