Categories: Stili e Tendenze

Otto ragazze non entrano al ballo a causa dei loro abiti (FOTO)

Il ballo di fine anno è l’evento più atteso da ogni ragazza. Ci si prepara mesi e mesi prima, si sceglie tutto con cura per essere davvero impeccabili e per aspettare anche la tanto attesa frase della mamma: “Sei cresciuta”. Questo, però, non è successo ad alcune ragazze, le quali non sono riuscite ad entrare a causa dei loro abiti, ritenuti poco eleganti e poco adatti.

Alexus Miller Wigfall
Alexus ha avuto una sospensione di un giorno perché il suo vestito, che aveva progettato con la madre, è stato ritenuto “troppo rivelatrice”. La mamma di Alexus era a conoscenza del codice dell’abbigliamento della figlia, infatti, ha anche aggiunto le maniche al vestito. Lei sostiene che la figlia sia stata discriminata perché plus-size.

credit photo: cosmopolitan.com

Mireya Briceno
Un’ora dopo che Mireya è arrivata al ballo, le è stato chiesto di abbandonare la sala in quanto il suo vestito violava il codice di abbigliamento. Il vestito era aperto sul retro, gli amministratori le hanno detto che ha violato il divieto di mostrare la pelle nella zona dell’ombelico. La mamma di Mireya dice di essere stata trattata ingiustamente, poiché altri studenti con abiti tagliati allo stesso modo non sono stati mandati a casa.

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Chiara Richmond
Chiara è stata accusata di indossare un vestito troppo corto. La ragazze 17enne, arrivata a casa ha scritto sul blog delle sorelle: “Quando sono arrivata nella sala da ballo ho riso, perché ero circondata da ragazze in abiti molto più corti del mio”.

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Bretagna Minder
Bretagna è andata al ballo con un abito senza spalline, progettato per le donne dal seno grande, ma non le è stato permesso di entrare senza coprire prima il décolleté con uno scialle. I suoi genitori dicono sia stata presa di mira a causa del suo fisico.

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Kylee Opper
Neanche il vestito di Kylee ha superato il codice di abbigliamento di recente imposto dalla scuola, ritenuto anche questo molto scollato nella schiena. Molti studenti si sono lamentati poiché non possono indossare ciò che vogliono per il gran ballo.

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Shafer Rupard
Shafer è stata cacciata dal suo ballo di fine anno per aver indossato un paio di jeans skinny rossi. Anche se la scuola non dispone di un codice di abbigliamento, un insegnante le ha detto di lasciare il ballo a causa dei suoi pantaloni. La mamma di Shafer è stata l’unica a scusarsi con la scuola.

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Tayler Gillespie
L’abito di Tayler Gillespie è stato ritenuto poco adeguato per l’occasione. Secondo il codice di abbigliamento della scuola di Tayler i vestiti dovrebbero coprire il petto, la schiena e giungere a metà coscia quando si è seduti. Tayler ha dichiarato che nessuno all’ingresso ha mai controllato per vedere dove il suo orlo arrivasse.

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Gabi Finlayson
A Gabi è stato detto che non poteva entrare al ballo senza coprire le spalle, anche se la sua mamma le aveva modificato il vestito per soddisfare le richieste della ragazza. Gabi ha dato una risposta davvero perfetta: “Forse, invece di insegnare alle ragazze che dovrebbero coprirsi, dovrebbero insegnare ai ragazzi che non siamo oggetti sessuali”.

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Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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