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PFW: sfilano in passerella le ballerine “rockmantic” di Valentino (FOTO)

Da Parigi con amore a colpi di danza. Quello portato in passerella da Valentino è un omaggio al balletto classico, madre di tutte le danze, in una perfetta contrapposizione con l’anima dark del nero, degli anfibi, delle borchie e della pelle.
Con una romantica performance live della pianista Vanessa Wagner in sottofondo, le ballerine di Valentino hanno sfilato passando dal look total black e strong ai tenui colori delicati del cipria e dell’azzurro carta da zucchero, creando una piacevole sintonia tra questi due mondi apparentemente opposti.

Tulle, tulle e ancora tulle hanno arricchito le gonne, gli abiti e i bolerini delle modelle-ballerine abbinati a scarponcini, flat shoes e pumps dai tacchi alti.
Gli abiti in chiffon e velluto si muovono leggeri e sinuosi al passo delle modelle, presentando scollature “pericolose” e schiene scoperte. Non sono mancate le trasparenze, tanto care ai due direttori creativi della maison Valentino, appena coperte nelle zone intime da stampe o dagli inserti luccicanti, mentre gli abiti da sera si presentano ricchi di paillettes e motivi stellari.
Immancabili anche gli elementi che richiamano al balletto come gli scaldamuscoli, la calzamaglia, il dolcevita e il body abbinato alle gonne in tulle oppure alle lunghe gonne con plissé o balze e frange.

Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli hanno pensato anche ad una varietà di capispalla, dai cappotti dalle varie lunghezze, con o privi di maniche, in tinta unita, a stampe o in pvc, ai blazer, bolerini, pellicce e giubbotti di pelle.
Quasi tutte le modelle hanno sfilato con la borsa crossbody a tracolla e al collo una collana multifilo con vari ciondoli.

[credits photo: Vogue.com]

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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