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I rimedi per i collant rovinati

Basta davvero poco per rovinare un collant. Spesso solo infilandoli capita di tirare qualche filo o che l’unghia lo graffi facendo comparire della smagliature antiestetiche. Correre ai ripari si può. Dai rimedi più banali a quelli più originali: ecco alcune dritte.

Collant di scorta

Sembra banale, ma ogni volta che capita di rovinare un paio di calze, fatalità era sempre l’ultimo o l’unico paio che avevate. Comprate più paia di collant assieme e quando li usate rimpiazzateli, in modo da avere sempre una scorta. Il collant occupa pochissimo spazio: se avete un’occasione speciale e non volete sfigurare, portare con sé un paio di calze di riserva è una buona idea. Mettetele in auto, nel bauletto, o in borsa dentro a un apposito sacchettino per evitare che vengano rovinate da chiavi e oggetti vari.

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Smalto trasparente

Se la smagliatura della calza è in un posto dove non si nota potete tamponare il difetto applicando sui contorni del buco dello smalto per unghie, possibilmente trasparente. Eviterete così che lo strappo si ingrandisca e potrete tenere quei collant per tutta la giornata senza pensieri.

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Lacca

La lacca agisce allo stesso modo dello smalto. Spruzzate il prodotto direttamente sul difetto della calza , eviterete che la situazione degeneri. Abbiate cura di utilizzare questa soluzione solo se la calza non è rovinata in un punto molto visibile.

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Il doppio collant

Il cassetto è pieno di collant che non avete il coraggio di buttare, perché li avete usati solo una volta e anche se sono un po’ rovinati aspettate l’occasione in cui possano tornarvi utili. Ve ne diamo una. Prendete due collant smagliati in una gamba, tagliate ad altezza dell’inguine la gamba rovinata e indossateli entrambi. Di due collant rovinati ne otterrete uno solo, come nuovo, solo con due corpetti in vita.
Abbiate cura, però, di andare in bagno da sole e per quella sera adottate la tecnica “guardare non toccare”. Evitate gli incontri ravvicinati, a meno che non sappiate che il lui in questione ha molto sense of humor, ma anche in quel caso state rischiando grosso. Se potete rimandate l’appuntamento a letto, in caso contrario passate alla prossima soluzione.

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Cambio look

Certamente potete abbandonare l’idea del collant e indossare un paio di leggings o un paio di jeans. Oppure potete osare un nuovo look. Un collant smagliato in un solo punto è brutto, un collant strappato in altri punti dà l’idea di un aspetto rock e un po’ trasgressivo. Se vi sentite a vostro agio con questo tipo di look non avete che da provare.

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Un nuovo collant

Se avete tempo e fantasia potete cucire sui collant strappati degli oggettini, delle perline, dei pendenti. L’effetto sarà sicuramente originale e non passerete inosservate.

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Il riciclo

Se ormai il collant non può più essere indossato potete pensare di utilizzarlo in altre occasioni. Potete per esempio lavarli e utilizzarli come sacchettini per conservare le cipolle in frigorifero o utilizzarli per spolverare, grazie alla loro carica elettrostatica. Sono spesso usati anche per contenere il carbone attivo nel filtro degli acquari. Potete anche creare dei sacchettini e inserirvi delle essenze; una volta chiusi possono essere messi negli armadi e nei cassetti per profumare i vestiti. Oppure se avete mani abili potete usarli per creare delle collane, dei braccialetti o degli elastici per capelli.

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Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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