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Stefania Ferrario: “Sono una modella, non chiamatemi plus size” (FOTO)

Curvy o plus size? Che importa quella di modella rimane pur sempre un professione. Così come un cerchio più piccolo e uno più grande non cambiano la loro natura, rimanendo due cerchi. Questo il concetto alla base della campagna social #DropThePlus (facciamo cadere il più) lanciata sul web dalla modella australiana Stefania Ferrario. La 21enne, testimonial del brand di lingerie della regina del burlesque Dita Von Teese si schiera contro le etichette associate nel mondo della moda alle diverse silhouette femminili.

“Sono una modella e basta – scrive sulla sua pagina Facebook la Ferrario – anche se, sfortunatamente, nel mondo della moda se sei oltre la taglia 4 americana (circa la 40 italiana, ndr) vieni considerato fuori taglia ed etichettata come modella plus size“. La frase è accompagnata da uno scatto che ritrae la modella senza veli con una scritta sul ventre: “I am a model“, perché la bellezza, lo stile e la femminilità non si misurano di certo in taglie e a prescindere dall’etichetta una modella è una modella e non può essere definita in maniera diversa. Il fatto stesso di etichettare le donne a seconda della propria taglia avanza una differenza in un campo minato come quello della moda, rischiando di influenzare in maniera negativa anche le aspiranti modelle più giovani.

La campagna social di Stefania Ferrario prende inoltre spunto da una dichiarazione dell’attrice australiana Ajay Rochester. Infatti la modella ha aggiunto al suo commento sui social: “Un paio di giorni fa Ajay Rochester ha invitato l’industria della moda a riflettere sul suo utilizzo del termine plus size sottolineando che è pericoloso definire una modella della mia taglia plus perché danneggia le menti delle ragazze più giovani. Sono assolutamente d’accordo con Ajay e spero di vedere modelle di ogni forma, taglia e etnia che facciano cadere tutte le etichette ingannevoli”.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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