A due mesi dalla sfilata di Kanye West al Madison Square Garden di New York, Anna Wintour ha raccontato a Seth Meyers per Late Night che cos’è avvenuto quella sera.

“Sono arrivata molto presto, come faccio di solito. Ed ero l’unica persona in questa enorme area vip. Sono stata seduta lì da sola per almeno mezz’ora” ha iniziato a raccontare, mentre Meyers ironicamente ha commentato: “Vista la tua reputazione, si poteva pensare che fossi stata tu a chiedere così tanto spazio”. In realtà tutti stavano scattando foto al rapper, mentre lo show tardava ad iniziare per l’attesa del clan Kardashian e di Jay Z. “Quando sono arrivati lo show è finalmente iniziato, la sfilata è stata bella e lo spettacolo anche”, ma “dopo circa 45 minuti ho notato che Jay Z è scivolato via tra la folla, così ho pensato che avrei potuto defilarmi anch’io senza che nessuno se ne accorgesse, ma sono finita nel parterre del Madison Square Garden e mi sono persa per almeno mezz’ora, vagavo chiedendo alla gente di farmi uscire”. Nel caos generale, la direttrice di Vogue America è scoppiata in lacrime, finché uno della sicurezza non l’ha riconosciuta come la madre di un giocatore di baseball del Collegiate e non l’ha aiutata ad uscire.

Una serata che certo la Wintour non dimenticherà presto, come dimostrano le sue dichiarazioni. La sfilata esagerata per presentare la collezione e il nuovo album “Life of Pablo” le sarebbe piaciuta, se non fosse stato per l’esito drammatico, dispersa tra la folla dello storico impianto sportivo newyorchese, e per la bufera scoppiata a causa della sua definizione “migrant chic”. Sui social, in molti l’hanno definita insensibile, senza cuore e inappropriata, anche se il palco in realtà era davvero ispirato ad un campo profughi per mostrare le creazioni realizzate in collaborazione con l’artista italiana Vanessa Beecroft.