Cosa rubare dai guardaroba di famiglia (FOTO)

La migliore boutique al mondo resta sempre quella posseduta dalla propria mamma, che custodisce gelosamente nel suo guardaroba, finché non arriva la figlia curiosa di scovare chissà quali tesori. Il guardaroba della mamma, come anche quello della sorella o addirittura della nonna, possono rappresentare la soluzione migliore durante particolari occasioni. Nel momento in cui tutti i negozi non soddisfano più e non offrono ciò che si vuole, la svolta giunge proprio da quegli abiti da reinterpretare, da quei pezzi da abbinare e mixare in mille varianti moda, da quegli accessori dal gusto vintage, ma pronti a far tendenza. È questo il meraviglioso mondo dei capi rubati dal guardaroba di famiglia.

Cercare negli armadi delle sorelle è sicuramente il passo più semplice e sicuro, quello che permette di trovare di più, ma allo stesso tempo quello che diverte di meno. La rivelazione, invece, giunge dagli armadi delle nonne e delle mamme, nel momento in cui si riportano alla luce capi che mai e poi mai ci si sarebbe aspettate di trovare. Quest’anno, poi, ritornano le gonne anni ’50 e ’60, le mantelle, i maxi coat, le punte, i pantaloni a zampa; dunque, quale miglior occasione se non questa per andare a fare un giro in questi guardaroba di famiglia?

Basta abbinarli ad un pezzo chiave e il gioco è fatto. Una camicia o un jeans strappato, possono esserne un esempio, come anche una maxi bag di gran tendenza. La scelta diventa più semplice nel momento in cui si scovano e decidono di abbinare ai propri look degli accessori must. Parliamo di borse, foulard, cappelli e anche gioielli. Una collana di perle, dei brillantini per i lobi e qualche altro dettaglio importante sono tra i più riutilizzati. Per non parlare degli occhiali da sole, le vere e più soddisfacenti scoperte. Che privilegino il modello anni ’60 a gatta, o anni ’50 dalle lenti più grandi e tonde, o ancora tonde, ma più piccole, ispirate allo stile di John Lennon, non ha importanza.

Alla fine lo si sa, che quello della moda è un mondo fatto di corsi e ricorsi storici, di pezzi chiave che vanno per poi ritornare sotto una veste nuova e, quindi, pronti ad essere rispolverati dal passato.