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Lilli Gruber con chiodo di pelle e zeppe da Mattarella (FOTO)

Giacca nera di pelle, leggings molto attillati e un paio di zeppe di legno dal tacco vertiginoso. È stato questo il look che ha scatenato nella giornata di oggi, due giugno, tante polemiche sul conto di Lilli Gruber. In occasione del ricevimento del Quirinale per la Festa della Repubblica, la giornalista ha optato infatti per un look rock anni Settanta che in molti hanno considerato poco appropriato per l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Immancabile il commento di Selvaggia Lucarelli che ha pubblicato sul suo profilo Facebook uno scatto della Gruber, dicendo: “La Gruber s’è presentata così da Mattarella in occasione del ricevimento al Quirinale per la festa della Repubblica. Forse ha confuso il 2 giugno col primo maggio e sperava in un duetto con Pelù”. E via a commenti poco lusinghieri e critiche del mondo del web, che non ha apprezzato le scelte in fatto di stile della giornalista. Per non parlare dello smalto nero ai piedi, ciliegina sulla torta di questo caso mediatico. Eppure è ben noto quanto ogni contesto esiga una determinata scelta in fatto di abbigliamento e il mondo della politica non può certamente esimersi. Che Lilli Gruber abbia bisogno di qualche suggerimento?

Al ricevimento organizzato da Mattarella anche Rosy Bindi che ha scelto un tailleur nero che secondo il Corriere della sera le donava un’aria rabbuiata, Emma Bonino con un turbante blu che le copriva il capo e Maria Elena Boschi, che ha sfoggiato un paio di tacchi dodici rosso fuoco.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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