Il mese dedicato alla moda femminile giunge alla seconda tappa. Dopo la New York Fashion Week, il fashion system si sposta nella città uggiosa di Londra. Vanno in scena le collezioni womenswear dedicate all’autunno/inverno 2015/2016. Oltre 50 designer saranno i protagonisti di queste cinque giornate di full immersion tra una passerella e l’altra per mostrare le tendenze che caratterizzeranno la prossima stagione.

Ecco cos’è successo in queste due prime giornate di London Fashion Week.

Prima giornata

Edun Choi
Un’intera collezione all’insegna dell’Oriente e del mood anni ’70. Protagoniste dei look presentati sono state le giacche in pelle combinate a inserti geometrici ispirati al movimento architettonico metabolista del Giappone e stampe floreali che ricordano la carta da parati. Il risultato è stato davvero eccezionale: capi con un forte appeal commerciale e facilmente indossabili tutti i giorni.

Jean-Pierre Braganza
Questa donna è l’incarnazione moderna di una strega di un film noir e di un’eroina di guerra” – ha raccontato l’ideatore della collezione. Il tema è stato, infatti, l’aviazione: dalle forme geometriche che ricordano una pista d’atterraggio ad aerei di caccia stampati su mini dress e sweater oversize. Pronti per spiccare il volo?

Seconda giornata

Mother of Pearl
È bello avere libertà creativa” – afferma Amy Powney, direttrice creativa della maison dal 2011. Questa, infatti, è la prima collezione realizzata interamente in autonomia senza avvalersi della collaborazione di artisti. Un tripudio di sportwear e stile romantico in una combinazione di pantaloni morbidi, bluse e mocassini con calzino bianco a vista.

Julien Macdonald
Il rock e il gotico dominano sull’intera collezione proposta dallo stilista gallese. Quella dark è una cultura che fonda le radici proprio nella tradizione britannica e chi meglio di un fashion designer originario della Gran Bretagna poteva trasformarla in moda? Nero, rosso, inserti in rete e scarpe con cinturini fin sopra la caviglia, una combinazione perfetta.

Credit photo: www.vogue.co.uk