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A New York arrivano le grate salva tacco (FOTO)

A Manhattan la vita è frenetica, si corre, si cammina in modo rapido e si prende la metro come le volte in cui noi italiani prendiamo il caffè. Le donne che vanno a lavoro non possono di certo rinunciare ai tacchi, tanto meno vivere con l’ansia di incontrare una grata per strada e di rimanerci incastrate dentro. Tutto ciò comporta una perdita di tempo oltre che rovinare le scarpe, che per noi donne sono come dei figli.

Nella Grande Mela le cadute e le brutte figure sono terminate, grazie alla Mass Transit Authority di New York che ha ascoltato la proposta del gentil sesso, creando le nuove grate hight heel friendly, definizione che permetterà alle donne di andare a lavoro indossando i tacchi e senza la paura di arrivare in ufficio con una scarpa rotta o con una caviglia slogata. Tutto questo rende molto più pratico un aspetto frivolo del mondo femminile: mettersi ciò che si vuole senza pensare al percorso che si farà. Per adesso il tratto interessato dalle grate salva tacco riguardano il tragitto che va da Long Island Rail Road a Grand Central Station, ma presto verranno messe in tutta la città.

credit photo: marieclaire.it

In Italia ancora non se ne parla di questa super novità che farà felice l’intero mondo femminile, bisogna aspettare anni ed anni per vedere nelle nostre strade queste fantastiche grate che salveranno le donne da slogature e caviglie rotte. Per adesso ci accontentiamo che siano stati tolti i fastidiosi sanpietrini nella zona dei Fori Imperiali a Roma. Anche se è andato via un gran pezzo di storia e di cultura, molte donne in fondo sono abbastanza contente di non dover fare più le equilibriste, specialmente chi percorre quella strada correndo e con i tacchi per andare a lavoro. Perché si sa, i tacchi ci fanno sentire veramente donne.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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