La capitale francese si tinge di rosa ospitando la Paris Fashion Week. In scena, in questa terza giornata, sono ancora una volta le collezioni prêt-à-porter femminili per la stagione autunno/inverno 2015-16.
Siamo solo all’inizio di una lunga settimana all’insegna della moda, ma la kermesse comincia a prendere forma partendo da alcuni nomi importanti per il panorama francese che hanno sfilato proprio questa mattina in quel di Parigi.

Roland Mouret

Lo stilista francese famoso per il suo iconico vestito “Galaxy” torna alle origini. “Questa volta ho provato ad essere me stesso. Ho tirato fuori tutto il mio talento cercando di fare del mio meglio“, ha raccontato il designer della linea d’abbigliamento sua omonima. I tubini con cinturino in vita, i tagli asimmetrici delle gonne e le jumpsuits, ma anche i materiali che riprendono i motivi geometrici delle tappezzerie, le trasparenze e i colori del bluette, celeste, marsala, rosso e l’immancabile nero. Il messaggio trasmesso è quello di una donna che non ha bisogno di perdere la sua sensualità nemmeno durante la stagione più fredda.

Carven

La collezione presentata dal duo artistico, Alexis Martial e Adrien Caillaudaud, già compagni da Givenchy qualche anno fa e dei quali si vocifera anche una liaison amorosa, è la prima di una lunga serie presso la maison francese. I look presentati hanno portato in passerella quella freschezza ed eleganza parigina, non a caso, la fonte d’ispirazione dei due stilisti è da ritrovare negli anni ’60 e, in particolar modo, in un personaggio che ha spiccato in quegli anni, Jane Birkin. L’attrice e cantante d’origine britannica, ha vissuto in Francia per tutta la sua vita ed è ormai un guru della moda ispirando anche Hermès che ha addirittura dato il suo nome proprio alla it bag più identificativa della sua maison.

Paco Rabanne

L’attesissimo ritorno sulle passerelle parigine della maison diretta da Julien Dossena, il nuovo “chouchou della moda“, lascia un po’ perplessi. Un look abbastanza androgino dal gusto giapponese e minimal ha caratterizzato abiti cortissimi abbinati a shorts a vista e le jumpsuits over con gli orli dei pantaloni a mo’ di stivale per la pioggia. I tessuti felpati, spessi e rigidi sono stati i veri protagonisti della collezione: nei capi spalla, nei mini dress e nelle felpe con cappuccio rivestito internamente di montone. Non sono certamente mancati gli abiti e le maglie a dischi che hanno fatto il successo della maison durante gli anni ’60 con la moda spaziale, ma le strutture troppo rigide che nascondono le forme del corpo femminile, purtroppo, non ci hanno convinto.