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La salopette, un capo unisex tremendamente sexy

La salopette è uno di quei capi d’abbigliamento che abbiamo rubato al guardaroba maschile. Nasce dalla casa di jeans più nota al mondo nel settore moda Levis Strauss attorno al XIX secolo ed aveva la funzionalità di un’indumento da lavoro. Prese subito piede negli anni ’70 e a mano a mano l’abbiamo vista evolversi: dai tessuti alle forme, come nel caso della gonna-salopette, fino alla pratica salopette pre-maman, questo capo si è differenziato per la sua comodità ed è diventato da subito un must dell’abbigliamento casual.

Oggi la salopette si sta facendo spazio tornando prepotentemente in voga nel fashion system, dividendo però due grandi scuole di pensiero: chi la ama e chi proprio non la sopporta. L’idea è quella di un capo retrò, nonostante le innumerevoli rivisitazioni del momento. Inoltre a spiazzare molte fashion addict è l’idea di un capo che non valorizzi le grazie femminili.

Yes or No?

Io mi schiero dalla parte di coloro che adorano le salopette. Soprattutto nelle versioni in denim e in pelle che ritengo estremamente femminili, se abbinate nel modo giusto. Come l’outfit che vi ho proposto oggi.

Ho abbinato questa salopette corta in eco-pelle ASOS ad una camicia a quadretti rossa e nera SUPREMEBEING. Il risultato è un otfit tremendamente femminile e giocoso, che si adatta perfettamente ad un pomeriggio che ricorda le temperature estive, le ultime che possiamo goderci. Ho preferito abbinare una scarpa sportiva H&M, ma leggermente rialzata, per evitare il tacco visto che la salopette ha un pantaloncino molto corto. Gli eccessi non li preferisco. E infine ho scelto una borsa a tracolla: si tratta di un modello DISEL vintage, così per smorzare un po’ i toni di un accostamento che alla fine si è rivelato molto particolare.

Voi cosa ne pensate?

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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