Da sempre il mondo della moda è fatto di collaborazioni: stilisti, fotografi e modelle lavorano con/per brand diversi al fine di ottenere un determinato risultato. Uno spirito in stile “l’unione fa la forza” che aiuta entrambe le sponde a ottenere maggiore visibilità e, perché no, a dettare tendenza.

L’influenza è infatti uno dei fattori chiave di questo sistema: tutto si basa sulla notorietà e sul peso conquistato da un punto di vista sociale. E perché non attuare questa politica anche per una questione prettamente economica? Creare per guadagnare: la base del mondo odierno, che però, in questo frangente, tocca aspetti più complessi. Dalla visione della donna in quel preciso momento storico, al cambiamento subito dal fashion system, fino ad arrivare all’influenza dello street style sull’alta moda. Ed è proprio su quest’ultimo punto che uno dei maggiori brand del mondo ha deciso di puntare.

Stiamo parlando di H&M e delle sue collaborazioni con stilisti haute couture nate nel 2000 e che tuttora continuano a conquistare le masse. Fashion victim, ragazze comuni e fashion blogger sono state letteralmente rapite da queste partnership sartoriali: un connubio fra la moda low cost e la preziosità dell’haute couture.

Da Karl Lagerfeld, a Versace, fino ad arrivare ad Alexander Wang, che l’anno scorso con la sua collezione monocromatica d’ispirazione “sport a gogo” ha fatto scalpore (e scaturito colpi di fulmine) in tutto il mondo. Quest’anno sarà invece il turno di Balmain. Sorpresi? I dubbi sono molti e le domande infinite: la collezione riuscirà a rispecchiare le personalità di entrambi i brand? I capi della maison francese saranno in grado di spopolare fra la gente come quelli dello stilista americano?

Una cosa è certa: lo stile di Balmain sarà riconoscibile in tutto il suo splendore. Bisogna solo stare a vedere se questo sbarco sulla sponda del “fast fashion” ne intaccherà la qualità; e il carattere.