Categories: Stili e Tendenze

Da Chanel a Moschino, le it bag da mangiare (FOTO)

Dopo la cake design mania, che ha visto la riproduzione di borse e accessori dell’alta moda con tanto di panna e zucchero, ora c’è una nuova tendenza che coinvolge le borse più amate dalle amanti della moda. Le it bag di Chanel, Moschino, Prada, Fendi e Louis Vuitton diventano infatti gustose creazioni di food design, realizzate con panini, marmellata, toast, muffin, ma anche waffles, bagel e baguette. Stiamo parlando della nuova campagna realizzata dalla canadese Division Gallery in collaborazione con Chloe Wise, l’artista che ha creato la linea Bread Bags utilizzando proprio gli elementi più comuni al campo culinario piuttosto che a quello sartoriale.

Così lo zainetto di Chanel diventa una bella treccia di grano con spruzzata di semi di papavero e tracollina intrecciata, la bag di Moschino un waffle, mente un toast con cheddar e prosciutto reinterpreta la it bag firmata Prada. Insomma, creazioni più da gustare che da indossare, ma anche da ammirare, perché dietro a questa particolare idea si potrebbe celare un significato di carattere sociale molto significativo: compriamo, consumiamo e poi buttiamo, deperendo le opere d’arte, soddisfacendo gusti passeggeri, seguendo le tendenze, per poi digerire tutto velocemente.

Dove trovarle? Queste particolari creazioni saranno in mostra fino al 2 maggio alla Divison Gallery di Montreal.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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