Durante la quarta giornata della Milano Fashion Week ha sfilato la collezione autunno/inverno 2016 di Bottega Veneta che vede come protagonista una donna dal DNA sofisticato ed elegante. “La collezione è definita da una silhouette slanciata e allungata, che crea un movimento morbido e sensuale. La maglieria avvolge il corpo, quasi diventando un’esperienza sensoriale per chi la indossa” ha dichiarato il direttore creativo Tomas Maier. (ndr) Si tratta di una collezione sensoriale, capace di stuzzicare i sensi solo accarezzando i capi grazie ai minuziosi dettagli e tessuti che li compongono.

Tomas Maier si presenta come uno dei pochi designer che non ama la frenesia delle tendenze burrascose, predilige uno stile classicheggiate, ma nel contempo legato alle esigenze della borghesia contemporanea in cerca di tranquilità. Lui è particolarmente attento ai suoi clienti e dalla sfilata emergono gusti raffinati e sopraffini, insomma per pochi eletti. Non stupisce il fatto che gli inviti alla sua kermesse erano davvero limitati e ben selezionati.

Il puzzle di Bottega Veneta si compone di panni doppi di cashmere e altri materiali pregiati, completi giacca-pantalone dal taglio mascolino e dalla morbidezza assoluta, trench molto particolari che scivolano in modo aggraziato sul corpo delle modelle. Tutto è morbido e studiato per essere chic e multifunzionale, non a caso l’accento è posto sulla maglieria, che si adagia sul corpo accarezzando forme e curve quasi fosse sensuale lingerie. Particolarissime sono le gonne a campana con un delicato cinturino in vita e i vestitini con scollo tondeggiante o a v lunghi fino al ginocchio, abbelliti da un maxi sciarpone attorcigliato intorno al collo. I colori della collezione ricordano quelli di un quadro autunnale: cammello, violaceo, azzurro, nero, marrone, verde acido e giallo.

Gli accessori sono il fiore all’occhiello, infatti Bottega Veneta nasce come un brand di borse e con il tempo ha deciso di specializzarsi nel pret-a-porter. Spicca il modello di borse tie string proveniente dagli archivi del 1971, ma non meno importanti sono quelle dalle dimensioni più ridotte realizzate in coccodrillo, nappa e pelle di vitello lucida. Alcuni modelli hanno nuances accese, motivi a righe tridimensionali o con stampe geometriche in velluto. Favolose le scarpe Mary Jane a punta con tacco a spillo e cinturino triplo sul collo del piede e gli stivali dal cinturino doppio e cerniera laterale. Modelli che racchiudono un’esplosione di sensualità e femminilità e scacciano i classici “scarponi” dal plateau eccessivo e tacco squadrato.

Bottega Veneta e la sua eleganza confortevole