L’alta sartoria prodotta dal lavoro svolto a mano è il tema della Paris Haute Couture nella quale si sono susseguite le collezioni dei grandi brand di lusso e dei nuovi arrivati come J. Mendel, Francesco Scognamiglio, Giles Deacon, e Vetements.
Tra le novità anche il ritorno in calendario di Iris van Herpen dopo un’assenza di tre anni e la collezione Limited Edition di Alberta Ferretti.

La settimana dell’alta moda, detta Haute Couture, ha visto come partecipante la sfilata di Chanel diretta dal suo direttore creativo Karl Lagerfeld nello scenario di un laboratorio del marchio di lusso.
Per presentare gli abiti della collezione Autumn/Winter 2016, è stata allestita una replica esatta al Grand Palais del lavoro svolto nell’atelier di Chanel, replica che rende omaggio a “les petitie mains” che lavorano all’interno dell’atelier.
Si tratta di 2.200 sarte che operano minuziosamente nel laboratorio di uno tra i maggiori marchi di lusso come quello di Chanel, “piccole mani” che collaborano per la bellezza di ogni singolo abito rimanendo sul retro, dietro le quinte, ma consapevoli di ogni loro creazione.

Ogni abito presentava – tra tailleurs in tweed e abiti strutturati – colori pastello con tonalità tra il rosa e il giallo e colori più scuri come il nero, il bianco, il ruggine e un po’ di blu.
A chiudere la collezione è stata la modella britannica Edie Campbell che ha indossato un cappotto di paillettes rosa, un soffice collare e, come tocco finale, delle camelie rosa posizionate tra i capelli.

Il genio di Karl Lagarfeld sta nel mostrare come il successo sia frutto del lavoro di una grande squadra, come queste piccole mani fatate lavorino per realizzare i sogni altrui in una sorta di alone familiare e caloroso.
La vera concezione del lusso è la sensibilità, la quale pone l’attenzione sul cuore dell’atelier di Chanel composto da un’equipe sartoriale qualificata e preparata, esposta, visibile a tutti in una sfilata-evento che incornicia l’alta moda nella sua naturalezza.

Anche questa volta, tra abiti preziosi e macchine da cucire, Karl ci fa sentire a casa.