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PFW: l’esaltazione del lusso portata in passerella da Balmain (FOTO)

Formula che vince non si cambia, e questo Olivier Rousteing lo sa bene.
Per il prossimo autunno/inverno 2016, il direttore creativo di Balmain è rimasto fedele agli elementi che più hanno contraddistinto la maison francese negli ultimi cinque anni, aggiungendo però con un tocco di luxury.
Capi sensuali, femminili, ricchi di sex appeal e dettagli sono stati presentati in una delle passerelle più preziose dei quattro epicentri della moda, mentre la chiave della collezione è stata senza ombra di dubbio il lusso.

In una location barocca come la Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris, le modelle più celebri del momento hanno calcato la passerella Balmain presentandosi al pubblico con un dettaglio insolito che non è stato affatto trascurato: quasi tutte hanno indossato delle parrucche invertendo la loro colorazione originale, le bionde sono diventate castane e viceversa.
Ad aprire e chiudere il fashion show è stata una bionda Kendall Jenner in un total look blu pervinca composto da un lungo cardigan appoggiato sulle spalle, abito bustier in suede con dettaglio intrecciato e inserti di pelliccia sui laterali, righe e trasparenze sul seno e ai piedi stivali cuissard con tacchi vertiginosi. A seguire un tripudio di colori pastello quali rosa quarzo, azzurro serenity, cipria e sabbia che hanno poi lasciato spazio a capi in bianco, nero, grigio polvere e una leggere spolverata di verde militare.
L’atmosfera della collezione rievocava un ricco boudoir a cavallo tra il XVII secolo e i giorni nostri. Sono stati molti, infatti, gli elementi di ispirazione barocca provenienti dal secolo di Louis XIV: a cominciare dai dettagli e dalle stampe che hanno dato luce e lusso agli abiti, i bustier -grandi protagonisti della prossima stagione invernale- le minigonne panier che ricordano delle piccolisisme crinoline e le scarpe con fermaglio decorativo o fibbia (con tanto di tacco a spillo) rubate dal guardaroba del Re Sole.

E poi ancora pantaloni a vita alta che fasciano le gambe, in suede, velluto, pizzo con volant sui laterali o a righe; mini dress aderenti davvero ricchi di qualsiasi decoro -dalle frange alle perle, alla rete con cristalli e ghirigori- tutto ben assemblato e dal risultato elegante; body-shirt, maglie a collo alto, gonne a tubino e lunghi e aderenti abiti che stringono fin giù le caviglie.
Tanti abiti da party o da cocktail, ma pochi capispalla per fronteggiare la stagione fredda: tre trench in seta o in suede, qualche giacca con spalline, due mini cappotti con il collo ampio e una mantella.
Di grande impatto anche gli accessori, Rousteing ha infatti portato in passerella grandi collane choker in plexi, cinturoni metallizzati, stivali cuissard e tronchetti con fibbia.

La collezione si presenta come evidente richiamo al lusso e all’esaltazione dello stesso che ha come punto di partenza Parigi, la prima grande fonte di ispirazione per Olivier Rousteing, che con la sua storia e la sua arte rievoca lo splendore di un’epoca passata e portata abilmente -attraverso qualche richiamo- nella passerella di Balmain. Il tutto in una chiave più moderna, dove lusso e ostentazione fanno parte di quella classe di nuovi ricchi dei giorni nostri che avrà (involontariamente?) avuto un piccolo ruolo nell’ispirazione dello stilista durante la realizzazione della collezione.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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