Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma. Questo è il motto di due ragazze bolognesi (di adozione) che con l’estro di chi ha occhi per vedere oltre la materia realizzano accessori interamente creati con materiali di scarto.
Buste di caffè, tappi di bottiglia e cinture di sicurezza diventano borse, portafogli e collane unici nel loro genere.
L’impegno che mettono in questa iniziativa glamour ed eco friendly le ha ripagate con numerose partecipazioni ad eventi e con il sostegno della città in cui vivono.
Loro sono Emila Paolicelli e Rosaria Marraffino e con Re-find raccontano la loro esperienza da upcyclers a noi di Blog di Moda.

Il vostro è un progetto Upcycling. Spieghiamo ai nostri lettori di cosa si tratta?

L’upcycling è in poche parole il riuso creativo, cioè l’arte di donare nuova forma e funzione ad un oggetto o ad un materiale. Si parte da un rifiuto, uno scarto o da un oggetto che non si utilizza più e lo si trasforma in qualcosa che porta con sé un nuovo valore, etico ed estetico.
Ci piace pensare che sia il modo migliore di fare ecologia. Lo scopo è quello di evitare di intasare le discariche cittadine, permettendo allo stesso tempo lo sfogo della creatività.

Come nasce il progetto Re-find??
Creativi si nasce e a tutte e due, anche prima di incontrarci, piaceva da matti creare con le mani. Un giorno ci siamo dette: perché non farlo insieme? Durante un viaggio in Inghilterra abbiamo trovato l’ispirazione per il nome. In inglese, infatti, find sta per trovare, da cui re-find che sta per “trovare di nuovo”. In più, a livello fonetico, il suono è molto simile a quello di refined, che significa raffinato. Amiamo l’idea di poter raccontare tutto questo in una sola parola.

Una passione o un lavoro? Voi come considerereste il vostro impegno ecologico?
Credo che nessuna di noi due lo percepisca come un lavoro, altrimenti correremmo il rischio di imprigionare la nostra creatività nello schema sociale “se non vendi non mangi”. Per essere slegate da questi meccanismi ci piace considerarla una passione, così rimane ciò che amiamo fare piuttosto che quello che “dobbiamo fare”.

In un mondo dove tutto è eco-friendly voi come vi differenziate?
Magari al mondo fosse tutto eco-friendly, sarebbe magnifico. Anche se la sensibilità verso il tema è aumentata notevolmente, accompagnata da un numero sempre crescente di upcyclers e di persone che cercano e acquistano oggetti creati da upcyclers. Per differenziarci noi siamo semplicemente noi stesse, ci mettiamo le nostre idee e tutta la nostra passione e, creando tutto a mano, non siamo mai uguali nemmeno a noi stesse.

Quali sono i materiali più utilizzati nel vostro progetto?
Senza dubbio i sacchetti di caffè, anche solo per la quantità di cui ce ne serviamo per creare una singola borsa. Utilizziamo molto anche gli scarti di pelle e i tappi d’alluminio per gli orecchini e le collane. In realtà siamo alla costante ricerca di nuovi materiali da cui prendere spunti e ispirazioni.

Dove vi procurate gli oggetti di scarto necessari per la realizzazione della vostra collezione?
Fortunatamente questa è la parte più facile di tutto il processo. Alcuni bar di Bologna conservano per noi i sacchetti di caffè, così come i tappi di alluminio. Per la pelle ci rivolgiamo ad un divanificio di Treviso, gli scampoli di stoffa provengono da un’impresa in fallimento. Per le cinture di sicurezza ci siamo rivolte ad un’autodemolizioni, la tenda da cui è ricavata la collezione di gioielli Das Zelt ci è stata regalata da un nostro amico che voleva sostituirla con una realizzata da noi. Cerchiamo di riutilizzare il più possibile e acquistare materiali nuovi solo quando è strettamente necessario.

Le persone a cui vi rivolgete sono ben disposte a supportare la vostra iniziativa?
Solo in pochissimi casi abbiamo trovato persone non troppo felici di offrirci i loro scarti, nella maggior parte dei casi, invece, le persone si sono dimostrate entusiaste. Qualcuno ci ha chiesto simbolicamente in cambio un pezzo Re-find realizzato con il materiale con cui aveva partecipato al nostro progetto. È bello incontrare persone che apprezzano quello che fai e noi ne abbiamo trovate davvero molte.

Non solo accessori che fanno bene alla vista ma anche al pianeta, come vi sentite a salvare un oggetto che altrimenti sarebbe andato distrutto??
Non ci sentiamo eroine. Pensiamo che ognuno di noi, nel proprio piccolo, debba assumersi un impegno ecologico e ci piace pensare che facciamo soltanto la nostra parte, ma in maniera un po’ più creativa.

E come si deve sentire una persona che acquista un borsa Re-find ad esempio?
Generalmente le persone che acquistano un prodotto Re-find sono positivamente colpite dalla nostra idea e vogliono, in questo modo, contribuire alla causa ecologica. Noi speriamo che si sentano bene, che siano felici di aver partecipato al progetto e che siano consapevoli che nelle loro mani hanno un pezzo unico.

Come nascono le vostre borse e accessori?
Nascono quasi sempre per caso, da idee che all’inizio sembrano bizzarre o da prototipi che il più delle volte realizziamo per noi stesse. Molte volte lavoriamo su commissione e questo ci aiuta a superare anche le nostre idee, abbracciare quelle degli altri e sperimentare tecniche a cui non avevamo pensato prima.

Vi definite artigiane del riciclo, come vi sentite in queste vesti?
Noi ci sentiamo benissimo. L’artigianato è imprescindibilmente legato all’uso del corpo e in particolare delle mani. Essere artigiane del riciclo significa svincolare il riciclo dal processo industriale e portarlo nella nostra quotidianità, ci fa sentire in contatto con quello che è stato di qualcun altro e che apparterrà a qualcun altro ancora. Noi siamo solo il tramite in questo passaggio.

Non solo riciclo ma anche valorizzazione di un mestiere che ormai è andato perduto, voi da chi avete imparato queste tecniche?
Abbiamo imparato osservando, provando, sbagliando e migliorando. Non abbiamo seguito nessun corso, ma in rete abbiamo trovato molti spunti e ispirazioni quando avevamo qualche idea ma non sapevamo esattamente come metterla in pratica.

Il riciclo e l’artigianato, un connubio non semplice, come fate a fare tutto nel tempo libero?
Entrambe abbiamo un lavoro a tempo pieno in settori completamente diversi da questo, perciò non è facile. Ci è capitato più volte di fare le ore piccole quando eravamo in prossimità di qualche evento. In generale però cerchiamo di organizzarci in anticipo in modo da diluire il lavoro nel tempo. Non sempre ci riusciamo, ma questo fa parte del modo in cui abbiamo scelto di portare avanti il nostro progetto.

Oggetti unici, dunque le vostre borse non si ripetono mai?
I modelli, soprattutto quelli di maggior successo, sono riprodotti più volte, ma non ce ne saranno mai due perfettamente uguali. Questo dipende soprattutto dal fatto che sono realizzati a mano e che utilizzando materiali di scarto, dunque siamo limitate dalla loro disponibilità. Gli orecchini e le collane realizzate con i tappi d’alluminio, ad esempio, sono decorati con la tecnica del decoupage perciò è molto difficile trovare lo stesso volantino, rivista o fumetto per realizzare dei modelli in serie. Questo aspetto è tra i più apprezzati, soprattutto dalle donne.

Pensate sia questo il segreto vincente del vostro successo in ascesa?
Questo è sicuramente uno dei motivi. Pensiamo che la gente apprezzi soprattutto l’idea da cui nasce tutto, la nostra creatività e il nostro impegno. L’unicità è sicuramente un punto di forza, ma questo aspetto è imprescindibile dalla definizione stessa di artigianato e di prodotto artigianale.

Qual è stato il vostro progetto più importante?
A livello di tempo impiegato e di impegno profuso sicuramente il nostro progetto più importante, sembra strano dirlo, è stato realizzare il sito di Re-find. Siamo partite da zero, senza sapere nulla di linguaggi di programmazione e grafica. La cosa più bella è che siamo riuscite a fare quasi tutto da sole. Per ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato abbiamo dedicato loro una sezione speciale del sito.

Qual è il vostro progetto imminente?
Finora ci siamo concentrate molto sulla partecipazione ad eventi in cui il tema principale era l’upcycling e l’ecosostenibilità in generale, ma pensiamo sia arrivato il momento di fare un passo avanti. Al momento collaboriamo con una community di upcyclers on-line, ma vogliamo allargare i nostri orizzonti tramite i siti e-commerce. Abbiamo già cominciato a lavorare in questa direzione e stiamo valutando le piattaforme migliori per lanciare le nostre collezioni.

Siete molto attive anche da un punto di vista social. Come rispondono gli utenti del web a questa iniziativa?
Siamo iscritte a tutti i maggiori social, abbiamo una pagina Facebook e una su Google+, profili su Twitter, Instagram e Pinterest. La risposta complessiva è abbastanza positiva. D’altronde, questo ci permette di instaurare un dialogo con i nostri followers, al contrario del monologo a cui ci costringe il sito. Inoltre è anche il modo migliore per pubblicizzare gli eventi a cui partecipiamo o le nostre nuove collezioni.

Grazie per aver raccontato a Blog di Moda di questa fantastica iniziativa. Salutate i nostri lettori mandando loro il vostro messaggio eco?
Grazie a voi di Blog di Moda per averci permesso di raccontarci in questa intervista. Speriamo di avere incuriosito i vostri lettori e vorremmo salutarli tutti con il nostro motto, che abbiamo preso in prestito dalla fisica:

“Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma”

Ecco alcune creazioni Re-find