Maria Mandelli, in arte Krizia ha segnato le pagine della storia della moda italiana, portandola in giro per il mondo con il suo inimitabile gusto e stile. L’appena passato 6 dicembre la stilista si è spenta, colta da un improvviso malore nella sua abitazione di Milano. Un mito della moda ci lascia insegnamenti e perle di conoscenza fashion che hanno rivoluzionato il modo di vestirsi delle donne negli anni ’60, rifiutando i dettami dell’alta sartoria e dando vita a uno stile moderno e realistico.

Dopo aver lasciato gli studi, una giovanissima Krizia apre un atelier di sartoria con un’amica fino a quando le sue prime creazioni vengono notate da una redattrice di Grazia, che per prima le usa in un servizio fotografico, spingendola a proseguire nell’ambito della moda. Gli affari ingranano, ma la vera svolta arriva nel ’65 quando vince il premio della critica dopo aver partecipato al concorso Pitti. È così che anche il mondo straniero del fashion system e la stampa si accorgono delle sue creazioni.

Stupisce la concorrenza con una collezione in bianco e nero, ritenuti dalla stilista i colori più moderni assieme al beige. Accorcia gli orli mandando in passerella hot-pants vertiginosi quando tutti gli altri propongono lunghezze midi. Per la prima volta in passerella si vedono donne forti e indipendenti totalmente lontane dai canoni dell’alta moda. La sua ispirazione parte dalle turiste francesi che vede scendere dai treni in Stazione Centrale a Milano, sempre un passo avanti in fatto d’eleganza.

La sua storia non si ferma, perché i suoi motivi animalier entrano nella storia del costume, come pure il plissé laminato, che modella e scolpisce in mise indimenticabili. Una donna che ha contribuito a far conoscere il made in Italy nel mondo, rispondendo allo stesso tempo alle nuove esigenze delle donne.