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Senza pregiudizi: la moda del nuovo millennio abbraccia le transgender (GLAMOURZONE)

Ci sono persone che riescono a vivere due vite diventando qualcun altro, qualcuno che desideravano ardentemente di diventare. Sembra un cosa meravigliosa, incredibile, ma non è così semplice come appare. Abbandonare il proprio passato e ricominciare tutto da capo, a partire dalla propria identità, è forse la fase più difficile di tutto il cammino della nuova vita. È il caso di Caitlyn, Conchita, Hari, Lea, Isis e Lana, splendide donne in carriera molto attive sia nel campo della moda che della televisione.
Tuttavia fino a qualche tempo fa queste donne non esistevano. Prima di loro c’erano Bruce, Tom, Hari, Leandro, Darrell e Larry, sei uomini diversi tra loro -sia per età che per percorso di vita- che hanno trovato come punto in comune il desiderio di essere liberi, di essere veramente se stessi. Di liberarsi di una corazza diventata ormai troppo stretta per abbracciare la loro vera sessualità.
Ed è così che da uomini queste sei vite hanno intrapreso un percorso di cambiamento sessuale per diventare donne.

La moda del nuovo millennio è spregiudicata, aperta, ribelle, chiara e, alle volte, anche educatrice, ma principalmente è senza pregiudizi.
La storia di ognuna di queste sei donne ha toccato profondamente alcuni dei grandi della moda, che hanno fatto di loro delle modelle e muse ispiratrici. Un esempio sono Lea T, nata Leandro Medeiras Cerezo, considerata la modella transgender più famosa del mondo e tra le più pagate del settore, lanciata nel campo della moda da Riccardo Tisci che l’ha fatta sua musa per Givenchy, e Lana Wachowski, Larry Wachowski prima del cambiamento, il celebre regista che ha dato vita a film come Matrix e V per Vendetta ma che oggi rappresenta il volto della nuova campagna di Marc Jacobs. La sua storia ha commosso lo stilista americano che l’ha voluta a tutti i costi tra le sue “protette”.
E poi ancora Conchita Wurst, all’anagrafe Thomas Neuwirth, la drag queen austriaca che ha vinto l’Eurovision Song Contest 2014, scelta da Jean Paul Gaultier per la collezione haute couture A/W 2014.

Lea T per Givenchy
Lana e Marc Jacobs
Conchita Wurst fonte foto: eonline.com
Jean Paul Gualtier Haute Couture

Altri stilisti hanno invece voluto mettere in mostra le transgender per incarnare l’essenza della libertà e per trasmettere al pubblico, e alla società in generale, quanto i confini sessuali possano essere ampi.
È il caso della giovanissima Hari Nef, classe 1992, la modella americana che è passata dai banchi della Columbia University alle passerelle, tra cui quella di Gucci dove è stata personalmente scelta dal direttore creativo Alessandro Michele.

Hari Nef per Gucci fonte foto: Vogue Spagna

La trasformazione più seguita a livello mediatico è stata senza alcun dubbio quella di Caitlyn Jenner. Nata Bruce, la Jenner ha un passato da campione olimpico e sex symbol. Dopo tre matrimoni -tra cui il più celebre è quello con Kris Jenner– e sei figli, nel 2015 Bruce ha annunciato pubblicamente di sentirsi donna e di voler intraprendere un percorso di transizione. La sua seconda vita è iniziata con Caitlyn e con una celebre copertina per Vanity Fair. A quasi un anno dalla sua trasformazione, Cait è stata scelta dal colosso svedese H&M come volto della linea sportiva.

fonte foto: people.com
Caitlyn Jenner per H&M fonte foto: elle.com

La prima transgender a partecipare ad un reality show è stata invece Isis King, nata Darrell Walls, divenuta famosa grazie all’undicesima edizione di America’s Next Top Model. Dopo questa esperienza Isis è stata una presenza fissa durante la Baltimora Fashion Week, per poi tornare dietro le telecamere del reality show di Tyra Banks nella stagione All Stars.

Viviana Guglielmino

popsugar.com
Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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