I Panama Papers, i documenti trafugati e arrivati nelle mani dell’Icji, il consorzio di giornalismo investigativo, hanno portato alla luce migliaia di personaggi noti con conti in paradisi fiscali. Ottocento sarebbero gli italiani coinvolti in uno dei maggiori scandali finanziari di questi ultimi tempi e di questi sono stati rivelati i primi cento da L’Espresso. Tra gli imprenditori, Luca Cordero di Montezemolo, Donaldo Nicosia e Jarno Trulli sono i primi che balzano agli occhi, ma accanto a loro troviamo anche l’attore romano Carlo Verdone, la conduttrice di punta di Canale 5 Barbara D’Urso e addirittura lo stilista Valentino Garavani, che sarebbe associato a due sigle delle Isole Vergini britanniche.

Immediata la risposta di tutti coloro che si sono sentiti chiamati in causa, ma che in realtà non sono stati accusati. Enrico Zanetti, infatti, viceministro dell’Economia, ha detto al Corriere della Sera: “Tra gli ottocento italiani con i conti a Panama ci sarà pure qualche contribuente onesto, ma non ci vuole molto per capire che la maggior parte di loro sono evasori. E se non hanno sfruttato la finestra per l’emersione dei capitali all’estero, appena chiusa, li attende un periodo di giusta e profonda tribolazione”. Di fatto, però, i nomi presenti “non sono prove, ma elementi da cui partire per fare accertamenti”.

E mentre Montezemolo rilascia dichiarazioni in cui sostiene di non aver fatto nulla di illecito e che gli affari fossero solamente delle proposte mai portate a termine, Verdone e la D’Urso negano entrambi. Gli avvocati dello stilista, invece, non si sono espressi, ma hanno fatto notare che “il loro cliente non è più residente in Italia e che risiede a Londra da oltre 10 anni”.