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Stop alle griffe: il turista cerca l’artigianato

Dimenticatevi di quelle belle e ricche signore americane che si aggiravano per i quartieri di Roma o per il quadrilatero della moda di Milano in cerca di una boutique di lusso in cui rifugiarsi a far razzia. Prada, Gucci e Valentino non sono più i negozi ambiti dalle signore del jet set americano. Ora, infatti, è cominciata la corsa all’artigianato.

Qualità, unicità e sapore italiano: queste sono le tre caratteristiche fondamentali che contraddistinguono l’artigianato Made in Italy. Secondo Eleonora Attolico, giornalista, esperta di moda, e personal shopper, afferma che ultimamente il turista predilige il pezzo unico creato dall’artigiano di provincia, rispetto alla borsa da 3.000€ di Dolce & Gabbana.

“Le turiste americane amano i piccoli negozi, non vogliono Dolce & Gabbana, Prada o Gucci, che trovano anche a New York, ma sono innamorate del nostro artigianato; soprattutto vanno alla ricerca di borse e accessori, che amano farsi realizzare e personalizzare dai maestri del cuoio”, afferma Eleonora.

Ma non solo abbigliamento e accessori: anche mobili, marmi, lenzuola e tappeti. La qualità prima di tutto, per tutto.
Mrs. Attolico, infatti, continua: “La zona delle botteghe artigianali va da Via dei Prefetti, dove c’è ‘Tebro’, un’istituzione per lenzuola e asciugamani artigianali, a Via dell’Orso, in cui lavorano i migliori tappezzieri della Capitale, e copre tutta la zona alle spalle della basilica di Sant’Apollinaire; mentre per le camicie, gli americani rimangono estasiati da Battistoni in Via Condotti, in cui scelgono modelli e stoffe”.

Un viaggiare che non riguarda più i grandi nomi del lusso e della moda, ma che anzi, sta diventando sempre più sinonimo di cultura e unicità: approfondire la cultura e il paese visitato anche attraverso la moda e l’arte.

Marta Bandini

Sono nata a Roma nel 1987 e da sempre ho una passione per la creatività, espressa liberamente nell'arte e nella moda. Dopo essermi diplomata ad un Istituto d'Arte, con specializzazione in Grafica Pubblicitaria, ho proseguito gli studi universitari intraprendendo il percorso di Storia dell'Arte Contemporanea, concluso nel 2010 con la tesi di Laurea sulla disputa sull'originalità o meno delle “Vere False Teste di Modigliani” e con esso l'affronto da parte dei giovani ai più grandi storici dell'arte dei miei tempi. Cosa rende “artista”, “famoso” o “unico” un quadro, un'opera d'arte, una canzone o un abito? Non esiste nessun riconoscimento se i primi a crederci non siamo noi stessi. E su questa riflessione che iniziò nel 2012 il progetto www.blogdimoda.com. Nato per dare voce a giovani artisti emergenti, piccoli brand che cercano di farsi strada nel difficile mondo della moda, negozianti che cercando di far conoscere i propri prodotti nel network del web.

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